Con l’approvazione e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio 2025, sono state introdotte ben poche novità sul fronte pensioni, fra queste c’è però l’introduzione di contributi extra per una determinata categoria di lavoratori. Chi sono i destinatari della misura? A quanto ammonta il supplemento?
Pensioni 2025: in arrivo contributi extra per alcuni lavoratori
Secondo quanto stabilito da un passaggio della nuova Legge di Bilancio nell’ambito delle modifiche apportate sulle pensioni, i lavoratori senza contribuzione al 1° gennaio 2025 potranno decidere di aumentare la quota di contribuzione a loro carico in busta paga fino ad un massimo del 2%, in modo tale da incrementare la rendita previdenziale. Si tratta dunque di un supplemento facoltativo, rivolto essenzialmente ai lavoratori più giovani. L’obiettivo è quello di garantire un montante contributivo maggiore su cui calcolare l’assegno pensionistico.
La contribuzione aggiuntiva di pensione, però, non sarà utile ai fini del calcolo del cosiddetto importo soglia. Inoltre, sarà deducibile a livello fiscale soltanto al 50%. Al contrario dei contributi ordinari che invece sono deducibili al 100%. Si precisa inoltre che la quota di pensione che deriva da questi versamenti extra non sarà erogata in automatico, ma verrà riconosciuta a seguito di apposita domanda da parte dell’interessato, al momento della maturazione del requisito per la pensione di vecchiaia (67 anni).
Destinatari e quota extra
Come anticipato, la misura riguarda i soggetti che iniziano a lavorare a partire da quest’anno. Vale a dire coloro che sono nati dal 2000 e che, quindi, iniziano adesso a versare i contributi di un lavoro subordinato, autonomo o parasubordinato. Si può esercitare tale diritto solo presso l’Inps. Di conseguenza, sono esclusi dal suddetto meccanismo i lavoratori che versano i contributi alle casse professionali come medici e avvocati.
Avendo quindi la possibilità di versare una quota contributiva extra fino al 2%, nel concreto i lavoratori dipendenti del settore privato, che versano il 9,19% di contributi, potranno elevare l’aliquota fino all’11,19%. Artigiani e commercianti possono alzare la quota dal 24 al 26%.