Soldi
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La manovra finanziaria 2025 si sta avvicinando sempre di più alla fase conclusiva, le forze politiche premono quindi il piede sull’acceleratore per quanto riguarda gli ultimi ritocchi, in particolare sulle pensioni minime per cui potrebbero essere in arrivo ulteriori aumenti come vorrebbe Forza Italia.

Pensioni 2025: possibili nuovi aumenti per le minime

Tra gli ultimi ritocchi che potrebbero essere in arrivo per la Legge di Bilancio 2025 ce ne sono alcuni che riguardano il pacchetto pensioni. A tal proposito, continua il pressing di Forza Italia per un ulteriore aumento dei trattamenti minimi. L’obiettivo sarebbe di fatto incrementare gli importi nel 2025 del 2,7% anziché del 2,2%, come previsto nel ddl di bilancio. A chiederlo sarebbe un emendamento a firma dei deputati FI Pella, Cannizzaro, Barelli e Nevi.

In questo modo, gli attuali 614,77 euro non salirebbero a 617, 89 euro mensili, ma a 621 euro circa. Un incremento risicato che, come hanno sottolineato gli esponenti del Movimento 5 Stelle e Uil pensionati, farebbe aumentare le minime non più di 3 euro al mese, ma di 7. Ad ogni modo il costo dell’operazione sarebbe di circa 100 milioni di euro e la copertura finanziaria verrebbe ricavata dal Fondo per le esigenze indifferibili.

Gli altri ritocchi

Fratelli d’Italia e Lega mirano invece a rafforzare la previdenza integrativa per rendere più robusta la copertura previdenziale dei lavoratori under 35. Entrambi i partiti, sebbene con due distinti emendamenti, propongono l’apertura di un nuovo semestre di ‘silenzio assenso’ per la scelta da parte del lavoratore di spostare il trattamento di fine rapporto (Tfr) dall’azienda ai fondi pensione o ad altre forme complementari.

Per quanto riguarda la rivalutazione degli assegni pensionistici sembra invece al momento confermato il meccanismo a tre scaglioni. Vale a dire rivalutazione piena al 100% per gli assegni fino a 3 volte il minimo, al 90% per quelli tra 4 e 5 volte il minimo e al 75% per gli importi superiori.