Secondo l’osservatorio Inps sul monitoraggio dei flussi delle pensioni, nel 2023 gli assegni pensionistici erogati sono stati in calo rispetto al 2022. A ciò si aggiunge un altro dato significativo che riguarda la penalizzazione delle donne, le quali percepiscono un trattamento complessivamente inferiore rispetto agli uomini.
Pensioni in calo: il rapporto Inps
All’interno del suo rapporto, l’Inps ha evidenziato come nel 2023 si siano registrati 764.907 pensionamenti. Un numero in calo dell’11,07% rispetto al 2022, anno in cui sono stati registrati 865.948 pensionamenti. Per quanto riguarda le singole categorie, nel 2022 si sono registrate: 303.367 pensioni di vecchiaia, 260.483 pensioni anticipate, 53.747 pensioni di invalidità e 248.351 pensioni ai superstiti. Nel 2023 invece ci sono state: 296.153 pensioni di vecchiaia, 218.584 pensioni anticipate, 46.462 pensioni di invalidità e 203.708 pensioni ai superstiti.
Le pensioni di vecchiaia, quindi, sono calate del 2,38%, quelle anticipate del 16,09%, quelle di invalidità del del 13,55% e quelle ai superstiti del 17,98%. A proposito degli assegni nel 2022 l’importo medio mensile è stato di 1.135 euro, mentre nel 2023 di 1.140 euro.
Le penalizzazioni per le donne
Un altro dato significativo emerso nell’ambito del rapporto Inps riguarda la differenza degli importi fra pensionati e pensionate. Nel 2023 le donne hanno percepito in media 950 euro mensili contro i 963 euro del 2022. Gli uomini, invece, sono passati dai 1.353 euro del 2022 ai 1.366 euro nel 2023. Ciò si traduce in una disparità di genere nei trattamenti pensionistici, che vede gli assegni delle donne più bassi del 30,45% rispetto a quelli degli uomini, i quali percepiscono mediamente 400 euro in più al mese rispetto alle prime. È interessante inoltre osservare come anche le adesioni ad Opzione Donna abbiano subito un declino significativo. Le pensioni erogate con questa misura sono state 11.255 nel 2023 e 24.644 nel 2022.