Come abbiamo più volte ricordato, la Legge di Bilancio 2025 non contiene particolari novità per ciò che riguarda le pensioni: sono state infatti riconfermate Quota 103, Ape sociale ed Opzione donna nelle forme attuali. Sono tuttavia previsti dei nuovi sconti per alcune lavoratrici.
Pensioni donne: in arrivo nuovi sconti nel 2025
Anche il prossimo anno si continuerà ad andare in pensione con le stesse misure già in vigore nel 2024. Una piccola novità riguarda tuttavia alcune categorie di lavoratrici: le donne che hanno avuto più figli. Secondo quanto stabilito da una piccola modifica alla normativa, nel 2025 le madri lavoratrici con almeno 4 figli potranno anticipare di 16 mesi l’uscita dal mondo del lavoro rispetto a quanto previsto dalla pensione di vecchiaia. Ad oggi, le donne beneficiano di uno sconto di 4 mesi per ogni figlio, con un massimo di 12 mesi. In pratica, dal prossimo anno sarà eliminato il limite dei 12 mesi.
Chi può beneficiare della misura
Bisogna ricordare che questo sconto non si applica a tutte le lavoratrici con figli, ma solo a quelle che rientrano interamente nel regime contributivo. Ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 e non hanno quindi contributi versati prima di questa data. Oppure si applica a coloro che ricorrono al computo della Gestione Separata. La misura è inoltre compatibile con tre delle attuali opzioni, per le quali è richiesto un requisito anagrafico:
- pensione di vecchiaia a 67 anni di età e 20 anni di contributi;
- pensione di vecchiaia contributiva a 71 anni di età e 20 anni di contributi;
- pensione anticipata contributiva a 64 anni di età e 20 anni di contributi, con un assegno almeno pari a 3 volte il valore dell’Assegno sociale (2,8 per le lavoratrici con un figlio e 2,6 volte per chi ne ha almeno due).
Ciò significa, quindi, che una donna che ha avuto 4 figli potrà accedere alla pensione di vecchiaia a 65 anni e 8 mesi di età. Lo stesso calcolo si può fare anche per le altre due opzioni. Le donne che non vogliono godere dell’anticipo potranno richiedere l’applicazione di un coefficiente di trasformazione più favorevole, come già avviene allo stato attuale (alle donne con 1 o 2 figli viene maggiorato di 1 anno, a quelle con più di 2 figli di 2 anni).