Con la stretta sulle pensioni anticipate dovuta anche agli ultimi effetti di Quota 100 e all’arrivo di Quota 103 penalizzata, durante il primo trimestre del 2024 si è registrato un calo degli assegni pensionistici. I dati più bassi si avrebbero nella pubblica amministrazione e fra le donne, a causa di misure come Opzione donna rese sempre meno appetibili.
Pensioni: stretta sulle anticipate e assegni in calo
Nei primi tre mesi del 2024 l’Inps ha liquidato 187.223 nuove pensioni, con un calo del 16,16% rispetto allo stesso periodo del 2023. I trattamenti anticipati sono stati 56.660, pari a circa il 30% del totale. I dati rivelano inoltre un gender gap molto marcato in termini di importi. I nuovi trattamenti erogati alle donne si aggirano in media sui 999 euro, mentre quelli degli uomini sui 1.473 euro. Vale a dire il 32% in meno. I numeri evidenziano infine un crollo dell’accesso ad Opzione donna a causa delle restrizioni introdotte dall’ultima Legge di Bilancio. Nello specifico i pensionamenti con questa misura sono stati appena 1.276, mentre nell’intero 2023 avevano raggiunto quota 11.514.
Crolla Opzione donna
Secondo l’Osservatorio Inps sarebbero sempre meno le donne che decidono di lasciare il lavoro con Opzione donna. La misura di anticipo pensionistico che al momento consente l’accesso alla pensione con 35 anni di contributi e 61 di età, purché le lavoratrici siano caregiver, invalide almeno al 74% o disoccupate o impiegate in aziende in stato di crisi. L’ultima Legge di Bilancio ha di fatto introdotto requisiti più stringenti rispetto al passato. Inoltre, a rendere poco appetibile la misura sarebbe la forte penalizzazione sull’assegno. A tal proposito, un assegno calcolato interamente con il sistema contributivo subisce un taglio pari anche al 25-30% rispetto a quanto si è maturato con il metodo di calcolo misto.
Alla luce di questi dati, nel primo trimestre 2024 sarebbero solo 1.276 i pensionamenti registrati con Opzione donna. Se questo trend dovesse continuare, a fine anno le pensioni liquidate con tale misura saranno quasi la metà dello scorso anno. Al momento, quindi, nemmeno l’ipotesi di un’abolizione definitiva del meccanismo sembrerebbe aver fatto aumentare il numero delle richieste.