Percorsi abilitanti docenti, a breve il Ministero dell’Istruzione e del Merito pubblicherà i decreti di attivazione dei nuovi percorsi abilitanti: come per altre procedure, però, non mancano le fratture tra le varie categorie di docenti. A questo proposito, l’associazione Scuola, Lavoro e Libertà, ha annunciato, in una nota informativa, che, a breve, ci sarà una decisa azione di protesta ai rappresentati politici ed ai responsabili del settore scuola.
La protesta dell’associazione Scuola, Lavoro e Libertà sui percorsi abilitanti per i docenti
L’associazione Scuola, Lavoro e Libertà, nella nota informativa, punta il dito contro la classe politica che celebra ‘vittorie di Pirro’, in cui per dare l’abilitazione praticamente a tutti, si sottraggono un paio di stipendi a chi per l’ennesima volta, con grandi sacrifici, cerca di chiudere l’anno scolastico mandando avanti il processo di formazione delle nuove generazioni, con grande vantaggio per le casse delle Università pubbliche e private’.
Si continua a non capire – scrive l’associazione Scuola, Lavoro e Libertà – in cosa dovrebbero abilitarsi docenti che già insegnano a tutti gli effetti da cinque, dieci o vent’anni le stesse discipline: ci sono ancora titubanze, invece, sul concetto cardine che consiste nel riconoscere dovutamente il merito dell’esperienza a chi, oltre ad essere costretto a fare collezione di titoli per poter rimanere al passo con i capricci del Ministero, ha acquisito diritti lavorativi sanciti non solo dalla legge italiana ma anche dalla normativa Europea.
Nella selva oscura della formazione – prosegue la nota informativa dell’associazione Scuola, Lavoro e Libertà – spuntano come funghi bozze di tabelle titoli che dimezzano il punteggio delle abilitazioni di Triennalisti e Partecipanti al concorso Straordinario Bis, tutti professionisti navigati dell’insegnamento, rispetto a quello assegnato alle abilitazioni destinate ai neolaureati. Per le stesse categorie di precari storici non valgono nulla poi, sorprendentemente, i leggendari 24 CFU, mitico titolo proveniente anch’esso dal business della formazione che invece vale ben 24 cfu, da sottrarre ai 60 totali, sempre per i neo laureati’.
Viene sottolineata, infine la riserva di posti nei corsi abilitanti destinata ai docente cosiddetti ‘usa e getta’, riserva di posti definita ‘misera’. Gran parte di questi docenti – scrive l’associazione Scuola, Lavoro e Libertà – sarà costretta, ancora una volta, a cedere il passo a chi, già abilitato, vuole fare il salto della quaglia oppure a chi punta ad un’ascesa lavorativa di stile napoleonico. A questo indirizzo, è possibile leggere il comunicato stampa integrale diffuso dall’associazione Scuola, Lavoro e Libertà.