Una docente con una lunga esperienza sul campo e vincitrice del concorso PNNR1, ha deciso di scrivere al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per segnalare una problematica che sta creando preoccupazione tra molti insegnanti: i requisiti per accedere ai percorsi abilitanti non sembrano riflettere equamente l’esperienza maturata sul campo da molti docenti precari. Di seguito la sua lettera.

Abilitazione precari: lettera al Ministro

Egregio Ministro Valditara,

la contatto sperando che possa leggere questo messaggio prima della pubblicazione del secondo ciclo di percorsi abilitanti. Mi chiamo Francesca Coltraro, dopo dieci anni di lavoro all’estero in ambito editoriale sono rientrata in Italia nel 2020, ho subito iniziato a insegnare nelle scuole pubbliche. Dopo qualche anno di precariato ho vinto il concorso PNNR1 e fortunatamente sto insegnando con la sicurezza che avrò una cattedra. Questa cattedra però sarà a tempo indeterminato solo una volta conseguita l’abilitazione e come molti vincitori del suddetto concorso, sono in attesa di realizzarlo. 

Le scrivo però per segnalare una questione che non sembrerebbe essere presa in considerazione come dovrebbe: io come molti, abbiamo partecipato e vinto un concorso iscrivendoci con il requisito dei 24 cfu + laurea ma nel mentre abbiamo anche maturato i tre anni di precariato quindi, l’esperienza sul campo diretta

Si rumoreggia che anche se abbiamo le annualità varrà ciò che è stato dichiarato al momento della domanda per partecipare al concorso ma chiedo la cortesia di rivedere la nostra situazione dato che, ci saranno persone che con meno anni di esperienza sulla materia potranno fare un percorso più ridotto. Inoltre non sarebbe equo e giusto non considerare le nostre annualità.

Credo che aver superato un concorso lavorando e attualmente essendo il quarto anno di seguito sulla materia possa essere considerato sufficiente per poter fare il percorso da 30 cfu e non quello da 36 cfu. Volevo sottoporle questa situazione poiché credo che qualcosa ci meritiamo dopo anni di precariato e non si tratta solo di fare il percorso più agevole ma anche quello di rispettare una categoria che lavora, studia e ha maturato delle esperienze sul campo e ha già dimostrato qualcosa. La ringrazio per la sua attenzione e sono fiduciosa della presa in considerazione di questa particolare situazione.

I miei più cordiali saluti,

F.C.