Tutto tace sugli ultimi passaggi burocratici che mancano per l’avvio dei percorsi abilitanti da 60 e 30 cfu. L’ultima comunicazione ufficiale del Ministero è del 15 febbraio, poi l’incontro con i sindacati, dopodichè il nulla. Giunti ormai a metà marzo cominciano quindi a sorgere concreti dubbi che i corsi possano essere conclusi a tempo, soprattutto con riguardo allo svolgimento del tirocinio. Gli unici percorsi formativi che è stato possibile avviare sono stati i percorsi da 30 CFU in modalità telematica di cui all’art. 13 del DPCM 4 agosto 2023 riservato ai docenti già in possesso di abilitazione per altra classe di concorso/grado di istruzione o specializzazione sostegno. A che punto siamo quindi? Cosa manca ancora? Facciamo il punto della situazione.
Percorsi abilitanti, cosa manca
Ad oggi mancano ancora:
- Il decreto con la ripartizione dei posti disponibili per i corsi di 60 Cfu;
- Il decreto sulla riserva di posti per i “triennalisti”, ovvero i docenti con almeno 5 anni di servizio negli istituti statali o paritari;
- il decreto che indichi le modalità di accesso (per titoli e servizio) in caso di domande in numero superiore ai posti per la classe di concorso considerata.
Partenza dei corsi il prossimo anno?
I ritardi nella pubblicazione degli ultimi decreti sta spingendo alcune università ad avviare i percorsi abilitanti il prossimo anno. Alcuni atenei lo hanno già comunicato, mentre altri si sono dati come termine ultimo di attesa la fine di marzo. Tra questi citiamo il Conservatorio di Musica di Modena e Carpi che ha comunicato che, nel caso in cui i decreti attuativi del DPCM 4 agosto 2023 tardassero ad essere emanati, rendendo impossibile l’avvio dei percorsi formativi 30 e 60 CFA entro la fine del corrente mese di marzo, il Conservatorio “Vecchi-Tonelli” ne rimanderà l’avvio al prossimo anno accademico (2024/2025). A questo si è aggiunta l’Università di Genova, la quale ha reso noto che la stessa si sta adoperando per definire un’offerta didattica strutturata e di qualità a partire dall’a.a. 24/25. I tempi tecnici necessari per gli adempimenti di legge non consentono l’attivazione del percorso per l’a.a. 23/24. Infine alla lista, ad oggi, compare anche il Conservatorio di Como che ha comunicato che il percorso non potrà essere erogato nel 2023/24. Più i tempi si allungano più il rischio è che si aggiungano altri atenei alla lista.