È tutto pronto per la nuova formazione iniziale dei docenti basata sull’acquisizione di 60 e 30 cfu: il Ministero dell’Università e della Ricerca ha individuato gli oltre 1.500 corsi da attivare per l’anno accademico 2023/24 per un totale di 48mila posti. Con questa procedura è prevista la copertura di tutte le classi di concorso. Anche se non è stato ancora diffuso il numero per ciascun corso e Università, si può già dire che è prevista la selezione in ingresso in caso di numero elevato di domande e che vi sarà una specifica tabella titoli per graduare l’accesso ai percorsi. Infine, stanno partendo i corsi abilitanti riservati a decine di migliaia di docenti già di ruolo abilitati e specializzati. Anief ha voluto evidenziare le criticità.
Percorsi abilitanti: i rilievi evidenziati da Anief
In merito all’avvio dei percorsi abilitanti è intervenuto il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, affermando: “Sulle abilitazioni degli insegnanti già immessi in ruolo riteniamo che siano troppo costosi e tardivi, oltre che discriminanti poiché rispetto al concorso abilitante del 2020 risultano oltre 20mila candidati che non potranno accedervi. Si tratta di candidati che presentarono regolare domanda, con tanto di contributo. A nostro parere lo Stato ora dovrà restituire subito i 300 mila euro complessivi di tassa già pagata, oltre che garantire accesso diretto a nuovi percorsi. In generale, l’avvio di queste procedure ci trova d’accordo, ma non possiamo accettare l’imposizione del numero chiuso. E nemmeno dei costi: la formazione, come avviene in qualsiasi comparto, dovrebbe essere a carico del datore di lavoro, invece si arriva a pagare fino a 2.500 euro a corso. Una somma a dir poco eccessiva”.