Come avevamo anticipato sembra essere diffusa tra alcune università telematiche la prassi di aprire le pre-iscrizioni ai percorsi abilitanti rivolti ai docenti della scuola secondaria. Il ‘modus operandi’ sembra essere alquanto discutibile, fondandosi sostanzialmente sul ‘click’ più veloce. A seguito di continue segnalazioni è stata presentata una mozione contro queste presunte scorrettezze. Di seguito i dettagli.
Percorsi abilitanti: la mozione e le segnalazioni di ADI
Come apprendiamo dalla pagina Instagram ‘AdiDottorato’ (profilo ufficiale dell’Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia) è stata presentata una mozione contro le presunte scorrettezze di alcune università telematiche in merito ai nuovi percorsi abilitanti. Riportiamo il comunicato:
“A seguito di alcune segnalazioni giunte da laureandi e dottorandi, il nostro rappresentante in Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari ha presentato una mozione contro presunte scorrettezze messe in piedi da alcune università riguardo gli attesi corsi abilitanti per l’insegnamento nella scuola secondaria.
Dalle informazioni in nostro possesso, sembrerebbe che tali atenei abbiano promesso, mediante chat private attivate su Telegram, agli aspiranti corsisti l’immatricolazione diretta ai corsi, previa la compilazione di moduli di pre-iscrizione privi di valore legale. Si attende infatti l’emanazione dell’ultimo decreto ministeriale che autorizza il numero ufficiale degli atenei accreditati nonché i posti effettivamente a disposizione.
Tali comportamenti si configurano come una pubblicità ingannevole nei confronti degli aspiranti docenti e, allo stesso tempo, come un subdolo tentativo di ottenere i loro dati personali. Chiediamo, di conseguenza, il rispetto di quanto disposto nel Dpcm e sollecitiamo la celere pubblicazione del decreto ministeriale, in assenza del quale non potranno partire i bandi dei corsi abilitanti.
Il MUR deve intervenire con fermezza, evitando che i diritti di laureandi, neo-laureati, dottorandi e dottori di ricerca per una formazione di qualità e un accesso equo e trasparente ai corsi abilitanti vengano calpestati da svilenti lotterie dei click.“