Il personale docente e ATA, sia di ruolo che non, per assistere un familiare disabile grave o per confermati problemi di salute adeguatamente certificati può usufruire dei permessi 104, vale a dire di tre giorni di permesso al mese. Durante il permesso, il lavoratore non si reca al lavoro e continua comunque a ricevere la retribuzione. Ad inizio anno scolastico, il Dirigente Scolastico richiede a chi ne usufruisce, dopo aver presentato domanda, di inoltrare una sorte di programmazione di questi permessi: tale richiesta è legittima?
Riferimenti normativi in merito alla programmazione dei permessi 104
La pianificazione mensile di massima per la fruizione dei permessi 104 costituisce un modo per concordare preventivamente con lo staff di dirigenza le giornate di permesso e organizzare per tempo le dovute sostituzioni. A tal proposito l’Inps, con circolare applicativa n. 45 dell’1.03.2011, in riferimento alla modalità di fruizione dei permessi, al punto 2.1 ha precisato che “Il dipendente è tenuto a comunicare al Direttore della struttura di appartenenza, all’inizio di ciascun mese, la modalità di fruizione dei permessi, non essendo ammessa la fruizione mista degli stessi nell’arco del mese di riferimento ed è tenuto, altresì, a comunicare, per quanto possibile, la relativa programmazione”.
In aggiunta a queste indicazioni, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con Interpelli n. 1/2012 e 31/2010, ha riconosciuto al datore di lavoro la facoltà di richiedere una programmazione di tali permessi, purché ciò non comprometta il diritto del soggetto disabile ad un’effettiva assistenza e al dipendente di usufruire del riposo o delle cure a lui necessarie. Pertanto, la richiesta di pianificazione mensile da parte dei Dirigenti Scolastici è legittima.
Buone prassi
Nello stesso tempo, però, le norme qui riportate prevedono la possibilità di casi di emergenza in cui la richiesta dei permessi 104 esula dalla programmazione mensile fatta in precedenza. Anche in questo, pertanto, occorre tanto buon senso, sia da parte della Dirigenza, sia da parte del personale scolastico, che non deve modificare puntualmente quanto programmato, ma farlo solo nei casi di reale necessità.