Il preside non può rifiutare la concessione dei permessi previsti dalla Legge 104, se il docente richiedente ha notificato la sua assenza con sufficiente preavviso, evitando così di creare problemi alla pianificazione delle attività didattiche. L’unica situazione in cui è possibile un rifiuto è quando il docente o ATA non soddisfa tutte le condizioni stabilite dalla legge. Se la documentazione fornita dal lavoratore non risulta adeguata o mancano le condizioni per la legittima concessione dei permessi, il dirigente scolastico ha la facoltà di negare il permesso.
I permessi Legge 104 non possono essere negati
Se la documentazione presentata è conforme e fornita in anticipo, il diritto ai permessi legati alla Legge 104 deve essere garantito. ma che dire se la richiesta avviene in giorni cosiddetti ‘strategici’? Anche quando la richiesta viene fatta per giorni vicini ai festivi o nei giorni di collegi docenti o consigli di classe, se le richieste sono legittime e corrette, non ci sono basi per un rifiuto, anche se può sembrare che l’intenzione sia di voler prolungare i periodi di riposo o evitare determinati impegni.
Ai lavoratori potrebbe essere chiesto di evitare di richiedere permessi in giorni in cui anche altri colleghi saranno assenti, come suggerito dal CCNL nell’articolo 15, comma 6. Questo non è un divieto, ma piuttosto una richiesta di cortesia da parte del dirigente scolastico.
Il preavviso ragionevole e le urgenze improvvise
I permessi legati alla Legge 104 dovrebbero essere richiesti con un preavviso ragionevole, possibilmente per l’intero mese, per consentire un’organizzazione ottimale delle attività. Inoltre, la gestione dei permessi può essere pianificata su base settimanale o mensile, a patto che tale pianificazione non pregiudichi l’assistenza al disabile e che si basi su criteri concordati, senza influire negativamente sull’andamento dell’istituto. In caso di urgenze improvvise, il docente ha il diritto di modificare la pianificazione dei permessi, prevista inizialmente, e il dirigente scolastico deve accogliere tale cambiamento, data la priorità delle esigenze legate all’assistenza del disabile.
Conseguenze del rifiuto
Qualora il dirigente scolastico dovesse negare ingiustamente i permessi per la Legge 104, potrebbe incorrere in responsabilità per danno esistenziale o abuso d’ufficio. Non è necessario che il docente fornisca documentazione che giustifichi l’uso dei permessi, nemmeno in caso di cambio dell’organizzazione dei permessi. Se il rifiuto del permesso causasse danni alla persona assistita, potrebbe emergere anche la responsabilità per danno biologico, con conseguente diritto al risarcimento.