L’aumento degli studenti con disabilità nelle scuole italiane pone una questione urgente e complessa: mentre il numero degli alunni cresce, quello dei collaboratori scolastici e del personale di supporto rimane invariato. Negli ultimi anni, l’avanzamento nella capacità diagnostica ha determinato un incremento delle diagnosi di disabilità e dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Questo fenomeno è stato interpretato in modi differenti: da un lato, alcuni esperti parlano di eccessiva medicalizzazione, dall’altro si sottolinea come la maggiore accuratezza diagnostica offra nuove opportunità per il sostegno agli studenti con difficoltà. Tuttavia, questo progresso non ha trovato un parallelo adeguamento nelle risorse umane destinate all’assistenza scolastica.
Personale ATA e studenti disabili: una risorsa insufficiente
Il personale ATA (Assistenti Tecnico-Amministrativi), fondamentale per garantire l’assistenza materiale agli studenti con disabilità, è rimasto fermo a 131.143 unità da anni, nonostante l’aumento degli alunni con necessità speciali. Le loro mansioni includono:
- Assistenza nell’ingresso e nell’uscita da scuola.
- Cura alla persona e supporto nell’igiene personale.
- Aiuto nell’uso dei servizi igienici.
Queste attività essenziali richiedono competenze specifiche e una presenza capillare sul territorio. Tuttavia, la Legge di Bilancio ha previsto un ulteriore taglio di 2.174 unità per il prossimo anno scolastico, aggravando una situazione già critica.
Insegnanti di sostegno: specializzazione difficile e distribuzione iniqua
Un altro nodo cruciale è la carenza di insegnanti specializzati. I corsi di specializzazione a numero chiuso, con contingenti insufficienti e costi elevati (tra 3.000 e 4.000 euro l’anno), scoraggiano molti docenti. Inoltre, la distribuzione regionale inadeguata crea disparità territoriali, lasciando alcune aree con una carenza cronica di personale qualificato.
Soluzioni urgenti e richieste sindacali
I sindacati, in particolare la Flc-Cgil, hanno sollevato l’allarme inviando una lettera al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per chiedere un incontro urgente. La richiesta è chiara: rivedere i parametri di assegnazione del personale ATA e aumentare gli investimenti nella formazione e nel reclutamento di insegnanti di sostegno. È necessario un intervento strutturale per garantire il diritto all’istruzione a tutti gli studenti, senza lasciare nessuno indietro.