Come sappiamo con la pandemia l’Unione Europea per aiutare i vari Stati membri nella ripresa ha avviato una serie di prestiti, che vanno soprattutto solo il nome di PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), a condizione che fossero messe in atto alcune riforme e che fossero portati a termine una serie di obiettivi concordati con l’UE. In base a quanto sta emergendo, ad oggi, sono stati completati solo il 70% dei progetti che devono concludersi entro il 2026, e se guardiamo l’ambito scolastico è stato speso solo il 30% dei fondi. Anief, alla luce di ciò, lancia l’allarme e chiede maggiori investimenti sulla scuola usando i fondi messi a disposizione per non perderli entro poco più di 1 anno.

PNRR e scuola: rimodulazione obiettivi e ambiti su cui intervenire

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha le idee chiare, e nelle scorse ore ha esposto in maniera sintetica quali interventi il Governo dovrebbe mettere in atto per non perdere i fondi PNRR. Innanzitutto dovrebbero essere rivisti gli obiettivi da portare a termine, e soprattutto investire nei seguenti settori:

  • reclutamento, con l’estensione del doppio canale sia glia idonei del concorso PNRR e delle precedenti procedure, sia ai precari inseriti nelle GPS anche su posto curricolare, con una semplificazione dell’anno di prova e delle procedure concorsuali a venire;
  • mobilità, con l’abolizione dei vincoli e favorendo i trasferimenti intercompartimentali;
  • dimensionamento, garantendo flessibilità attraverso la previsione di un organico aggiuntivo in base alle esigenze del territorio e assunzioni in ruolo su tutti i posti vacanti;
  • carriera, con l’abolizione della formazione incentivante e il riconoscimento del middle management;
  • dispersione, con obbligo scolastico da 5 a 18 anni e il riscatto gratuito della laurea.

Questi, in sintesi, i punti su cui intervenire. Pacifico ha poi aggiunto: “Senza questa rimodulazione difficile raggiungere gli obiettivi concordati dal precedente Governo Draghi.”