Il precariato attanaglia la scuola da svariati anni. Ci sono però regioni in cui la problematica è più accentuata ed è andata crescendo negli ultimi tempi. Tra queste si inserisce la Lombardia, dove i precari sono raddoppiati in 8 anni, superando quota 31 mila. E la provincia dove si registra il picco è Milano. A dare ulteriori dettagli sulla situazione lombarda è stato nelle scorse ore Abele Parente, Segretario generale Uil Scuola Rua Lombardia, nell’intervista rilasciata a Orizzonte Scuola.
Il precariato in Lombardia
“La situazione più critica riguarda Milano, dove gli insegnanti non di ruolo sono quasi 12mila contro i 5mila di 8 anni fa. Qui si verifica in modo più eclatante quello che, in verità, accade nel resto della regione. Ovvero succede che chi ottiene l’assunzione se ne va. Abbiamo un’uscita di 650 unità in Lombardia solo di personale docente che cerca di riavvicinarsi al proprio territorio di origine. La Lombardia è una delle regioni più colpite ma l’aumento del precariato, in tutta Italia, sta raggiungendo limiti insostenibili. Voglio ricordare che nel nostro Paese i precari sono oltre 250mila.” Queste le condizioni, spiegate da Abele Parente (Uil Scuola Rua Lombardia), in cui versa la regione lombarda sul fronte precari.
E per il sostegno?
Situazione preoccupante anche per quanto riguarda il sostegno. Come riporta sempre il sindacalista i docenti di sostegno precari passano dai 7.900 del 2015 ai 15.200 del 2023 “a fronte comunque delle innumerevoli certificazioni di disabilità, che ogni anno aumentano in Lombardia, e delle cattedre scoperte sul territorio lombardo“. Del resto, a più riprese, si sta evidenziando come anche il concorso PNRR, le cui prove scritte inizieranno l’11 marzo, non sarà in grado di coprire tutti i posti, specialmente nelle regioni del centro-nord, continuando il trend di “ripercussioni negative sulla stabilità del lavoro e sulla qualità dell’istruzione”.
Precari: le soluzioni di Uil Scuola Rua
Abele Parente riprende poi quanto dichiarato dal segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile: “Basterebbero 180 milioni di euro per stabilizzare 250 mila precari, secondo uno studio condotto dalla Uil alla fine del 2022.” Nello specifico la soluzione a cui punta il sindacato per risolvere, o perlomeno attenuare, la piaga del precariato, è quella di assumere dalle Gps I fascia sostegno e posto comune, “come canale strutturale di assunzione, per coprire i posti rimasti vacanti, una volta terminate le immissioni in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle concorsuali. E poi di adottare la mini-call veloce per assegnare in modo obiettivo e trasparente gli incarichi a tempo determinato per i posti residuali di sostegno.“