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Il Tribunale di Napoli, nella sua Sezione Lavoro, ha emesso una sentenza favorevole per un docente della scuola pubblica, riconoscendo un risarcimento ai precari per l’abuso dei contratti a tempo determinato. Il ricorso è stato presentato dal docente con l’assistenza degli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola contro il Ministero dell’Istruzione e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania.

Il caso del risarcimento ai precari per abuso di contratti a termine

Il caso sul risarcimento per l’abuso dei contratti a termine si è concentrato su tre principali motivazioni:

  1. Reiterazione abusiva di contratti a termine: Il docente ha lavorato per oltre 36 mesi su posti vacanti senza stabilizzazione.
  2. Mancanza di progressione di carriera: Nonostante la lunga esperienza, il docente non ha visto alcuna evoluzione nel suo percorso professionale.
  3. Violazione delle normative europee sul lavoro a termine nel settore pubblico, già evidenziate in passato.

Il quadro normativo e il risarcimento economico

L’azione legale è stata supportata dal recente aggiornamento normativo introdotto dal Decreto Legge n. 131/2024, che modifica l’art. 36 del D.Lgs. 165/2001. In base alla nuova legge, i lavoratori a tempo determinato hanno diritto a un risarcimento che varia da 4 a 24 mensilità dell’ultima retribuzione lorda, a seconda della gravità della violazione. Il tribunale ha condannato il Ministero al pagamento di un risarcimento “pari a 9 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto”. Tale risarcimento rientra nel range previsto dalla normativa vigente (4-24 mensilità)

Il Tribunale di Napoli nello stabilire il risarcimento, ha tenuto conto della lunga durata dei contratti e della reiterazione abusiva degli stessi. Questa decisione offre una base solida per altri precari che si trovano in situazioni simili di abuso da parte delle pubbliche amministrazioni.