Stipendi precari, il mancato pagamento degli stipendi ai precari della scuola non è un caso isolato, ma parte di una prassi che, ciclicamente, si ripresenta a causa di ritardi burocratici, inefficienze amministrative e mancanza di programmazione. Nonostante l’importanza del ruolo che i docenti ricoprono, soprattutto in un contesto in cui l’istruzione è fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico, questi lavoratori continuano a essere trattati come figure marginali, subendo le conseguenze di un sistema incapace di valorizzarli adeguatamente.
Ritardi nel pagamento degli stipendi al personale precario, Gilda: ‘Solo in Italia può succedere’
I docenti precari non solo devono affrontare l’instabilità tipica di un contratto a tempo determinato, ma devono anche sopportare ritardi che compromettono la loro capacità di far fronte alle spese quotidiane, come affitti, mutui, bollette e altre necessità essenziali. Questo genera un forte disagio, accentuando un senso di precarietà che va ben oltre il piano economico, influendo negativamente anche sulla loro serenità e motivazione professionale.
La Gilda degli Insegnanti chiede un intervento immediato
La Gilda degli Insegnanti ha formalmente chiesto un incontro al Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione per affrontare il problema e trovare una soluzione immediata. È necessario che il Ministero dell’Istruzione intervenga con urgenza, mettendo in atto misure straordinarie per sanare questa situazione. Tra le proposte avanzate vi sono la semplificazione delle procedure amministrative, una maggiore digitalizzazione per accelerare i processi di pagamento e una pianificazione più accurata delle risorse economiche.
‘E’ una vergogna che molti precari non abbiano ancora ricevuto il pagamento dello stipendio di ottobre’
‘E’ vergognoso e inaccettabile quanto si sta perpetuando ai danni di centinaia di docenti precari che dal mese di ottobre ancora non hanno visto accreditarsi lo stipendio – scrive la Gilda degli Insegnanti in una nota informativa – Una situazione drammatica, uno scenario sicuramente solo italiano, che ancora una volta ignora i bisogni del comparto docente, compromettendone la serenità e facendolo risultare l’ultima ruota del carro. Il primo diritto di ogni cittadino lavoratore è ricevere la giusta retribuzione per il lavoro che svolge, per adempire anche a tutte quelle spese che ognuno, nella vita di tutti i giorni, deve coprire’. Non è solo una questione di stipendi: è una questione di dignità, rispetto e priorità per il futuro del Paese.