A denunciare il problema del precariato scolastico si è aggiunto nelle scorse ore anche il sindacato Snals. A farla da padrone sono ancora una volta i numeri: saranno oltre 250.000 le cattedre e i posti privi di titolari che dovranno essere ricoperti con contratti a tempo determinato. In 7 anni le supplenze sono aumentate del 72% con un incremento rispetto all’anno scorso di oltre 20.000 posti.
Precari e dintorni: cosa andrebbe cambiato nella scuola secondo Snals
I problemi principali ruotano intorno ad un contingente per il ruolo autorizzato in numero inferiore rispetto a tutte le cattedre effettivamente vacanti. I posti destinati al ruolo sono infatti solo circa 64mila, pur essendo ancora disponibili aspiranti nelle graduatorie di merito dei concorsi del 2020. A questi si aggiungono anche i tantissimi idonei del primo concorso PNRR: “Riteniamo che sia assolutamente indispensabile inserire in graduatoria di merito gli idonei dei concorsi ordinari in corso di svolgimento riconoscendo ai candidati delle scuole secondarie l’abilitazione all’insegnamento.” Queste le parole della segretaria nazionale Snals Elvira Serafini.
Nel comunicato del sindacato viene posta l’attenzione anche su tutto ciò su cui si dovrebbe intervenire per risolvere le problematiche che attanagliano il mondo scolastico. “Necessario per lo Snals Confsal ricoprire tutti i posti vacanti, assicurando le giuste tutele ai precari storici che vantano decine di anni di servizio e ai quali deve essere riconosciuto il diritto alla stabilizzazione. Improrogabile poi, per lo Snals Confsal, la riforma della norma che regola i criteri di determinazione degli organici per diminuire stabilmente il numero degli alunni per classe, evitando di ritrovarci sempre con classi sovraffollate.
Tra l’altro non si comprendono le ragioni per le quali i posti di sostegno disponibili da molti anni in organico di fatto non siano ricondotti all’organico di diritto. Si tratta di posti generati da esigenze didattiche ormai consolidate che non possono essere considerati sine die con il criterio della straordinarietà. La Scuola ha infine bisogno di guide consapevoli alle quali deve essere garantito un riconoscimento connesso alle attuali pesanti responsabilità in un quadro, aggravato dalla sospensione della procedura di assunzione di nuovi dirigenti, di circa mille scuole prive di dirigenti titolari e affidate in reggenza con criteri non sempre rispettosi delle previsioni della contrattazione integrativa regionale.”