Una delle novità presente nell’ultima versione della bozza di ordinanza ministeriale riguarda la possibilità di inserirsi nella prima fascia delle Gps con riserva per coloro che hanno conseguito il titolo di abilitazione/specializzazione all’estero e sono in attesa di riconoscimento dello stesso. Questi docenti potranno nel frattempo ricevere nomine di supplenza al 31 agosto e al 30 giugno con formula di rescissione in caso di esito negativo dell’iter di valutazione del titolo. Ma cosa accade se la domanda di riconoscimento non è ancora stata presentata? Di seguito alcuni chiarimenti.
Necessario aver presentato domanda di riconoscimento
Per iscriversi nella prima fascia delle Gps con riserva sarà necessario aver già inoltrato la domanda di riconoscimento del titolo estero. L’iscrizione effettuata senza aver adempiuto a questo passaggio comporta il rischio di aver dichiarato sostanzialmente il falso. Anche perchè nella domanda delle Gps, in questa particolare casistica, gli interessati saranno tenuti, con ogni probabilità, ad allegare la domanda di riconoscimento del titolo stesso.
Come riporta il sito del Ministero gli insegnanti che abbiano conseguito l’abilitazione all’insegnamento all’estero (Paesi UE e Non UE) e vogliano esercitare in Italia la professione di docente, possono chiedere il riconoscimento del titolo professionale ai sensi della direttiva della direttiva 2013/55/UE, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 15 del 28 gennaio 2016. La modalità di presentazione delle istanze di riconoscimento professionale sarà unicamente tramite la piattaforma ‘Riconoscimento Professione Docente’ seguendo il percorso messo a disposizione direttamente dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e inserendo i dati richiesti.
Esito riconoscimento titolo estero: come sta andando?
Fino ad un mese fa si è avuto contezza dell’andamento di riconoscimento del titolo estero tramite alcune fonti sindacali, da cui è emerso che di circa 12.000 richieste inoltrate solo il 10% delle istanze aveva avuto un riscontro, e nella maggior parte dei casi le verifiche in corso avrebbero dato esito negativo, senza però conoscere le motivazioni di rigetto e senza nemmeno sapere i numeri esatti per ogni classe di concorso e provincia. Possiamo dedurre dunque come si sia di fronte a lungaggini burocratiche che necessiterebbero di una chiara presa di posizione da parte del Ministero.