Problem solving
Problem solving

Problem solving significa letteralmente “risoluzione di problemi” ed è la capacità di affrontare situazioni complesse e trovare soluzioni efficaci. E’ una soft skill sempre più richiesta in ambito lavorativo, ma utile anche nella vita personale. Alcuni lo hanno come talento naturale, altri devono affinarlo nel tempo. Ai lavoratori oggi viene richiesto di cercare la soluzione ai problemi, nel modo più veloce e semplice possibile. Come si struttura il processo di problem solving? E come può essere usato e insegnato a scuola?  

Il processo di problem solving

Il problem solving può essere efficacemente integrato nel contesto scolastico, tenendo conto della sua semplice struttura. L’insegnate può usarlo e così insegnarlo agli studenti nella didattica. Il processo intero può essere suddiviso in sette step:

  1. Riconoscere il problema: identificare il problema e a comprendere le emozioni ad esso legate, fornendo una base per la risoluzione.
  2. Analizzare il problema: esaminare il problema, individuare le cause e comprendere le sue sfaccettature.
  3. Generare soluzioni: generare diverse opzioni per risolvere il problema, incoraggiando la creatività.
  4. Valutare le opzioni: valutare vantaggi e svantaggi di ogni soluzione proposta.
  5. Scegliere la soluzione: scelta della soluzione più idonea e comprendere il ragionamento dietro questa scelta.
  6. Implementare la soluzione: attuazione della soluzione scelta, seguendo il piano stabilito.
  7. Valutare i risultati: riflettere sul processo e i risultati ottenuti, identificando eventuali miglioramenti futuri.

Metodologie pratiche da utilizzare

Partendo dal processo generale (i 7 step indicati sopra), in classe il problem solving può essere sviluppato attraverso esercizi pratici che stimolano il pensiero critico e creativo degli studenti. Il docente può incorporare metodologie per applicarlo in modo semplice e divertente. Questo processo aiuta gli studenti a diventare pensatori critici e risolutori di problemi competenti. Ecco alcuni esempi di attività:

  • Coooperative Learning: è una metodologia didattica in cui gli studenti lavorano in gruppi, collaborando e condividendo responsabilità per raggiungere obiettivi comuni. Promuove l’interdipendenza positiva e favorisce l’apprendimento collaborativo.
  • Brainstorming: è uno strumento che mira a incoraggiare gli studenti a esprimersi liberamente e senza timore di sbagliare, al fine di trovare soluzioni creative o idee innovative.
  • Compiti di realtà: sono attività in cui gli studenti risolvono problemi reali, applicando conoscenze in contesti autentici. Questi compiti coinvolgono l’apprendimento attivo e l’analisi critica. Un esempio pratico di compito di realtà potrebbe essere chiedere agli studenti di creare una campagna pubblicitaria per sensibilizzare la comunità sulla necessità di ridurre l’uso di plastica monouso. Gli studenti dovrebbero analizzare i problemi legati all’inquinamento plastico, progettare slogan e materiali visivi, e presentare la loro campagna in modo convincente.
  • Attività analitiche. implicano la scomposizione di un problema complesso in parti più gestibili per analizzarne dettagli e relazioni. Questo sviluppa il pensiero critico e la capacità di risolvere problemi. Un esempio pratico di attività analitica a scuola potrebbe essere un laboratorio di matematica in cui gli studenti analizzano e risolvono problemi del mondo reale utilizzando concetti matematici. Ad esempio, gli studenti potrebbero essere sfidati a progettare un budget per una festa di classe, calcolando costi, previsioni di spesa e collaborando per prendere decisioni basate su dati. Oppure, progettare un viaggio.