Fino all’ultimo l’organico aggiuntivo ATA PNRR e Agenda Sud è rimasto appeso ad un filo. La nota ministeriale con le istruzioni operative per la proroga è arrivata infatti nella tarda mattinata di oggi. Confermata quindi la scadenza dei contratti degli oltre 6 mila collaboratori scolastici al 15 giugno 2024. In merito alle settimane rimaste ‘scoperte’ da contratto continuano ad aleggiare dubbi, anche se dovrebbe essere prevista una retroattività giuridica stando a quanto sostengono le varie sigle sindacali, escludendo la retroattività economica. Occorre in ogni caso attendere l’ufficialità al riguardo. In merito poi al personale ATA che rinuncia all’incarico prorogato è sempre la citata nota ministeriale a fornire chiarimenti. Di seguito i dettagli.
Nessuna conseguenza in caso di rinuncia alla proroga
Nel corso della giornata, anche dopo la pubblicazione della nota ministeriale, sono seguite testimonianze discordanti in merito alla ‘ricontrattualizzazione’ dell’organico aggiuntivo ATA. A quanto sembra alcune scuole, ancora fino a poche ore fa, non hanno ancora proceduto con la predisposizione della proroga. Dalla citata nota non sembra comunque desumersi una discrezionalità circa la prosecuzione dei contratti. In teoria quindi tutti i 6.147 collaboratori scolastici dovrebbero vedersi prorogare il contratto.
Quel che è certo è comunque l’aspetto della rinuncia. Nella nota ministeriale si legge: “Si precisa che, qualora il personale interessato rinunci all’incarico, resta salva la possibilità per le istituzioni scolastiche di attingere alle graduatorie di istituto.” Questo significa che non sussiste alcun obbligo nè alcuna ripercussione nei confronti di nessuno dei collaboratori scolastici PNRR e Agenda Sud che decidessero di rinunciare alla prosecuzione del contratto conclusosi lo scorso 15 aprile. I motivi di una rinuncia possono essere i più svariati. Si può ad esempio aver preferito accettare una supplenza arrivata durante le settimane di ‘scopertura’ contrattuale. In ogni caso le scuole, a fronte di eventuali rinunce pervenute, potranno attingere dalle graduatorie d’istituto.