Continua la ‘querelle’ che interessa la ‘proroga’ del personale ATA PNRR e Agenda Sud. Nelle ultime settimane si sono susseguite 2 note ministeriali e un provvedimento contenuto nel D.L Coesione. In tutto ciò però, nonostante i contratti degli oltre 6 mila collaboratori scolastici interessati andrebbero riaperti a partire dal 2 maggio, ancora giungono segnalazioni di scuole che stanno aspettando la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del citato decreto. Insomma, sulla faccenda regnano ancora incertezze e confusione. E in questo marasma a farne le spese sono ancora una volta lavoratori appesi ad un filo, in attesa di tornare a scuola e di vedersi dipanare la matassa che, loro malgrado, li vede coinvolti.
Organico aggiuntivo ATA ancora in attesa del nuovo contratto fino a giugno
Riguardo alla ‘proroga’ dell’organico aggiuntivo ATA PNRR e Agenda Sud nell’ordine abbiamo assistito ai seguenti passaggi:
- 14 aprile: dichiarazione del Ministro Valditara che annuncia l’intenzione di confermare questo personale ATA fino a giugno;
- 30 aprile: D.L Coesione, ‘primo provvedimento utile’ con cui è stata predisposta la proroga dei 6 mila collaboratori scolastici coinvolti;
- nota n. 3378 del 2 maggio 2024: autorizzazione alla nuova stipula dei contratti ATA PNRR e Agenda Sud fino al 15 giugno 2024;
- ulteriore nota n. 3443 del 3 maggio 2024: a seguito di continue segnalazioni e solleciti è intervenuto l’On. Rossano Sasso (Lega), facendo pubblicare questa ennesima che avrebbe dovuto mettere fine alle discrepanze.
Ad oggi gran parte dell’organico aggiuntivo ATA si è visto ricontrattualizzare. Una piccola fetta invece non sa ancora quale sarà il suo destino. Non è chiaro se il problema dipenda solo dall’attesa, da parte di alcune segreterie scolastiche, della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.L Coesione (nonostante anche le funzioni SIDI siano attive dal 2 maggio) o se alle scuole sia stata data la discrezionalità di riaprire o meno i contratti ai collaboratori scolastici PNRR e Agenda Sud a seconda delle proprie esigenze. Quest’ultima possibilità non sembrerebbe in realtà evincersi in alcuna nota o previsione ministeriale.