Con gli ultimi chiarimenti che il MIM ha fornito alle scuole durante l’incontro svoltosi tramite webinar il 9 gennaio si è avuta la conferma delle troppe criticità che circondano la proroga dell’organico aggiuntivo ATA, sebbene sia stata sbandierata come un successo dal Governo. Innanzitutto l’effettiva proroga riguarderà solo il profilo dei collaboratori scolastici, e comunque solo fino al 15 aprile 2024 e non fino alla fine delle attività didattiche come si pensava. E poi c’è la questione della spaccatura e della discriminazione operata tra profili. Perchè gli assistenti amministrativi e tecnici sostanzialmente sono stati esclusi dalla proroga, spostando la responsabilità sulle istituzioni scolastiche, le quali dovranno avvalersi delle risorse a disposizione per poter procedere con l’eventuale proroga, in attesa di ricevere i fondi del PNRR. Inevitabile quindi la delusione e la protesta del mondo ATA.

Organico aggiuntivo ATA, quali prospettive?

Nell’ultimo incontro il Ministero ha chiarito che, ai fini della proroga dei contratti, ha precedenza chi è già stato destinatario di un incarico di assistente amministrativo e tecnico nel 2023. Ma in realtà, in base a quanto apprendiamo, le scuole non stanno procedendo con questa proroga, perchè in assenza di fondi. E il sentore è che il prossimo anno scolastico molti dirigenti potrebbero essere restii ad accettare nuovamente i progetti PNRR legati all’organico aggiuntivo ATA, perchè troppo e troppo grandi sono le responsabilità che il Governo, in questa seconda parte dell’anno scolastico, ha ‘scaricato’ sulle istituzioni scolastiche. Insomma, sta emergendo un enorme pasticcio ai danni di questi lavoratori della scuola, che finora, nonostante le proteste dei diretti interessati e di alcune sigle sindacali, non ha trovato risposta nè da parte del Ministero nè da parte dell’Esecutivo.