La notizia della proroga della domanda delle Gps ha generato un malcontento generale, soprattutto tra coloro che temono che i bollettini delle nomine possano protrarsi a settembre inoltrato. Il rischio di questa eventualità è in effetti concreto. I 14 giorni aggiuntivi però gioveranno ad alcuni aspiranti, tanto che potrebbero anche approfittare del posticipo della chiusura dell’istanza per modificare la domanda già inoltrata. A chi in particolare converrà modificare e integrare? Di seguito i dettagli.
Quali aspiranti dovranno annullare e inoltrare di nuovo la domanda a seguito della proroga
Innanzitutto un aspetto di non poco conto attiene il raggiungimento dei 180 giorni di servizio. Già quando era stata fissata la data di scadenza del 10 giugno, era stato chiarito che sebbene un aspirante avesse quest’anno un contratto in essere, ad esempio, al 30 giugno, poteva dichiarare il servizio solo fino alla data di chiusura dell’istanza. Questo poteva penalizzare chi non aveva ancora raggiunto i 180 giorni. La stessa regola viene mantenuta ancora adesso, alla luce della proroga posta in essere, ma spostando come ultima data dichiarabile quella del 24 giugno. Chi dunque aveva inoltrato la domanda e ha un contratto fino al 30 giugno, o comunque oltre il termine di chiusura, potrà spostare la data dal 10 al 24 giugno 2024 se al 10 giugno non aveva maturato i 180 giorni.
Saranno tenuti ad annullare e modificare nuovamente la domanda anche coloro che conseguiranno il titolo di abilitazione o specializzazione entro il 24 giugno, nonchè coloro che conseguiranno ulteriori titoli e certificazioni sempre entro il 24 giugno.
Tutti gli altri aspiranti che non rientrano nelle casistiche indicate non dovranno fare nulla, lasciando inalterata la domanda, se già inoltrata.