Oggi è partita la prova scritta del concorso docenti rivolto alla scuola dell’infanzia e primaria. La seconda giornata è fissata per domani, 12 marzo. Il 13 marzo invece si partirà con la scuola secondaria di I e II grado. Stanno iniziando a circolare le prime impressioni e i primi feedback dei candidati, da cui si evince una generale soddisfazione con esiti, per la maggior parte, positivi. I punteggi, in base a quanto sta emergendo, sono stati piuttosto alti, con un minimo di 76 e diversi voti sopra gli 80 e 90. Vediamo dunque su cosa si è incentrata principalmente la prova scritta.

Primo giorno prova scritta: com’è andata?

Nel complesso la prova scritta del concorso di infanzia e primaria svoltasi nella giornata odierna sembra essersi rivelata fattibile, a fronte comunque di una buona preparazione, e coerente con il bando e i programmi. Rispetto al precedente concorso rivolto sempre alla scuola dell’infanzia e primaria stavolta si è notata un’impostazione maggiormente rivolta alla pedagogia, nonchè alle indicazioni nazionali e alle metodologie didattiche. A differenza poi del concorso di Educazione Motoria di dicembre 2023, in cui era stata lamentata un’eccessiva conoscenza della normativa, nella prova scritta odierna sono stati sottoposti pochi quesiti di legislazione scolastica, con riferimenti sostanzialmente ad indicazioni nazionali ma non in maniera puntuale. Riguardo alle domande di inglese non si è assistito nel complesso a quesiti di comprensione ma a completamenti di frasi in termini di inserimento dei tempi verbali corretti e individuazione, tra quelle proposte, della frase grammaticalmente scorretta.

Le domande sottoposte agli aspiranti, in base alle testimonianze dei partecipanti, sono state inoltre impostate in maniera discorsiva, con alternative facili da escludere. Nelle prossime tornate ovviamente non saranno presenti gli stessi quesiti ma presumibilmente dovrebbe essere mantenuto lo stesso livello di difficoltà. Le prove invece per la scuola secondaria potrebbero essere un po’ più difficili a causa del background formativo diverso dei candidati. In particolare, chi non ha una specializzazione su sostegno potrebbe avere meno familiarità con gli argomenti trattati.