Ministero della Pubblica Amministrazione
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Nei prossimi cinque anni ci saranno grandi cambiamenti nella Pubblica amministrazione. Tra il 2024 e il 2028 un dipendente pubblico su cinque andrà in pensione. Per far fronte alle uscite saranno necessarie circa 700.000 nuove assunzioni. A fornire questi dati è il rapporto “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine”, realizzato da Excelsior e Unioncamere. Naturalmente è un percorso che si accompagna in parallelo al processo della transizione digitale.

Previste circa 135.000 sostituzioni all’anno

Sulla base del Report, “da qui al 2028, si legge nello studio, gli uffici pubblici vedranno in pratica una media di oltre 135mila sostituzioni all’anno. Questo, unito all’espansione occupazionale prevista, genererà un fabbisogno complessivo di circa 742mila unità, di cui quasi il 92% sarà necessario per turnover”.

Quali sono i principali settori coinvolti

Analizzando i singoli settori ecco quelli che sono maggiormente interessati. Per l’Istruzione e i Servizi formativi pubblici si cercheranno 234.500 lavoratori (19.800 aggiuntivi e 214.700 per sostituire quelli che andranno in pensione). Sono invece 197.500 quelli che serviranno per il comparto Sanità e Assistenza sociale (12.400 aggiuntivi e 185.500 per il turnover), mentre si arriva a circa 310.000 tra i Servizi generali della Pubblica amministrazione e l’Assicurazione sociale obbligatoria (28.300 aggiuntivi e 281.600 per sostituire chi va in pensione). Buona parte dei posti da coprire – il 43% – richiedono figure richieste ed elevata specializzazione. Seguono figure tecniche (22%) e impiegati (21%). Per 583.300 ruoli sarà richiesta una laurea.

Nel dettaglio, il fabbisogno di personale laureato per il comparto Istruzione e Servizi formativi pubblici – evidenzia il rapporto – supera le 191mila unità, pari all’81,5% del totale dei posti da coprire.