Servizio presso l’Ente di formazione professionale e punteggio nella graduatoria ATA di III fascia. Una collaboratrice scolastica ha ottenuto una vittoria al Tribunale del Lavoro di Roma, grazie all’impegno degli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola. Il cuore della disputa riguardava la rettifica del punteggio nella graduatoria ATA, che ha portato al licenziamento ingiustificato della dipendente. Riassumiamo in breve la vicenda.

Servizio presso Ente di formazione e rettifica punteggio III fascia ATA

La collaboratrice, dopo essere stata inizialmente valutata con un punteggio di 15,10, ha visto il suo punteggio ridotto drasticamente a 6,63, che ha poi causato la risoluzione del suo contratto di lavoro a tempo determinato. L’Ente di Formazione Professionale ANCOL Sicilia è stato al centro della controversia, poiché il servizio svolto qui non è stato valutato correttamente nel punteggio ATA della collaboratrice. Tuttavia, la decisione del Tribunale ha ribaltato questa situazione, riconoscendo il diritto della collaboratrice alla sua posizione originaria nella graduatoria ATA di III fascia, con un punteggio di 15,10.

Con il punteggio corretto, la collaboratrice ha poi avanzato una richiesta giudiziaria per il recupero delle retribuzioni perse durante il periodo di sospensione dal servizio. Il Giudice incaricato della causa ha sostenuto le argomentazioni degli avvocati, affermando che il contratto non avrebbe dovuto essere risolto sulla base di un punteggio errato. Il Tribunale ha accolto la sua richiesta, stabilendo che il licenziamento era illegittimo e condannando il Ministero dell’Istruzione e del Merito al risarcimento del danno.

La sentenza

In sintesi, la battaglia legale ha portato alla riammissione della collaboratrice nel suo ruolo, al recupero dei punti in graduatoria e delle retribuzioni mensili perse, dimostrando l’importanza di perseguire i propri diritti anche attraverso il sistema giudiziario. Questo successo legale non solo ha restituito alla collaboratrice la sua posizione e le sue retribuzioni, ma ha anche stabilito un importante precedente per futuri casi simili nel sistema educativo italiano.