Per chi cerca di far valere il proprio diritto al riconoscimento del servizio militare (o civile) come punteggio nelle graduatorie ATA o GPS in tribunale, è sorto un nuovo apparente ostacolo. L’8 agosto 2024 la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza sfavorevole al riconoscimento pieno del servizio non in costanza di nomina. Un lettore ci ha chiesto: “Dalla sentenza del 8/8/24, la Corte di Cassazione dichiara non illegittimo il Dm 50/21 che stabilisce un trattamento di punteggio diverso tra costanza e non costanza. In base a questa dichiarazione come si possono pretendere i 6 punti pieni?”
Servizio militare e civile in costanza di nomina e non: punteggio differente?
Alla domanda del nostro lettore sulle conseguenze della decisione recente della Corte di cassazione in merito al punteggio del servizio militare e civile in graduatoria, risponde l’Avvocato Aldo Esposito, che scrive: Sulla base della recente sentenza della Corte di Cassazione dell’8 agosto 2024 che ha dichiarato non illegittimo il DM 50/2021, la situazione riguardo al riconoscimento dei 6 punti per il servizio militare non svolto in costanza di nomina nelle graduatorie ATA è diventata più complessa. Tuttavia, ci sono alcuni elementi da considerare prima di arrivare a conclusioni negative.
Cosa considerare
- La sentenza della Cassazione sembra porsi in contrasto con precedenti pronunce, sia della stessa Corte che di altri organi giudiziari, che avevano invece riconosciuto il diritto ai 6 punti anche per il servizio militare non svolto in costanza di nomina.
- Nonostante la pronuncia della Cassazione, sono state emesse recenti sentenze di Tribunali del lavoro che continuano a riconoscere il diritto ai 6 punti, come quella del Tribunale di Roma e di Napoli.
- Da ultimo, il Consiglio di Stato (Sezione Settima), con ordinanza N. 03955/2024 REG.PROV.CAU., ha ritenuto che i motivi dedotti in ricorso appaiono assistiti da apprezzabili elementi di fumus, con riguardo alla prospettata “illegittimità del diverso punteggio assegnato a seconda che il servizio militare sia prestato o meno in costanza di nomina”.
In conclusione, sebbene la sentenza della Cassazione renda più difficile ottenere il riconoscimento dei 6 punti, non chiude la porta a tale possibilità.