L’assegnazione dei docenti alle classi è una delle primissime operazioni svolte all’inizio dell’anno scolastico. Questo vale sia per i curricolari che per gli insegnanti di sostegno. In quest’ultimo caso, chi decide gli abbinamenti? E con quali criteri? Ci sono alcune regole comuni, ma ovviamente sono previste delle specificità. Facciamo chiarezza.

Chi decide l’assegnazione dei docenti di sostegno alle classi?

Il Decreto Legislativo 297/1994 sintetizza molto bene l’iter da seguire. Il Consiglio di Istituto fissa i criteri generali (art. 10 c. 4). Il Collegio Docenti formula delle proposte (art. 7 c.2 lettera b). Il Dirigente Scolastico procede alla formazione delle classi e alla relativa assegnazione dei docenti (art. 396 c. 2 lettera d). Nel testo non si fa distinzione tra docenti curricolari e di sostegno. Pertanto, è il Dirigente Scolastico a decidere l’assegnazione. Ovviamente, deve tenere in considerazione i criteri fissati dal Consiglio di Istituto e il parere del Collegio, sebbene egli possa motivatamente discostarsene. Se, dunque, è il vertice dell’istituto a decidere, va anche chiarito che, soprattutto per il sostegno, seguire dei criteri che possano garantire il diritto all’istruzione e all’integrazione dell’alunno con disabilità è più che mai necessario.

Competenze specifiche e continuità didattica

Non ci sono vincoli predeterminati. Ogni istituto, in autonomia, può decidere di agire nel miglior interesse degli studenti. Resta però fermo il punto precedente: garantire il diritto dell’alunno a vivere il percorso scolastico con serenità e con tutti gli strumenti necessari. Pertanto, se vi sono delle situazioni che richiedono delle competenze specifiche, allora i docenti di sostegno che ne sono in possesso dovranno prioritariamente essere impiegati nelle classi in cui è presente l’alunno che necessita di tale supporto. Questo prevale persino sulla continuità didattica, considerato come parametro preminente in quasi tutte le realtà scolastiche, sia per i docenti curricolari che per quelli di sostegno.

Altri criteri da tenere in considerazione

Oltre a questi due criteri, che sono considerati prevalenti, si potrebbe tener conto dell’inquadramento contrattuale del docente di sostegno, garantendo un equilibrio tra docenti a tempo indeterminato e supplenti (sempre in coerenza con la continuità didattica da garantire). O ancora, si potrebbero prendere in esame le proposte del Dipartimento di sostegno, valutarle e trovare dei punti d’incontro. Oppure assegnare un docente ad una classe che ha più alunni con disabilità al suo interno, permettendo di lavorare in modo più specifico.

In ultima analisi, un altro criterio che dovrebbe essere tenuto in considerazione è quello dell’incompatibilità tra docente e alunno. Se ciò è rilevato dai genitori/tutori, dai docenti o dal Ds, ed è documentato da più episodi rilevanti, si dovrebbe procedere ad una assegnazione differente, sempre in virtù del principio del diritto all’istruzione e all’integrazione dello studente.