Il numero dei precari anzichè scendere continua progressivamente a salire. A inizio dell’a.s 2023/24 i numeri parlavano di 250 mila contratti annuali stipulati. E le stime prevedono un ulteriore incremento di supplenti a settembre. I concorsi, individuati come unica soluzione al dilagante precariato, non sembra produrre gli effetti sperati, ma nemmeno sembra esserci la propensione ad adottare una misura parallela di reclutamento. Proprio su questi aspetti continua a porre l’attenzione il sindacato Anief.
Supplenti in crescita: urge una parallela soluzione di reclutamento
“Bisogna stabilizzare i precari, è necessario: ce lo chiede l’Europa e ce lo chiedono loro, a gran voce. I concorsi non possono bastare da soli, ma possono contribuire alla stabilizzazione dei supplenti insieme allo scorrimento delle Gps, le graduatorie per le supplenze. Insieme, concorsi e graduatorie, rappresentano quel doppio canale di reclutamento che richiediamo da tanto, troppo tempo. E’ giunto il momento di riconoscere i meriti di chi insegna da anni nelle nostre scuole”. Queste le parole rese dal presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, ai microfoni di Adnkronos.
Il sindacalista ha poi aggiunto: “Nelle regioni del Nord la maggior parte dei posti banditi rimarrà comunque vacante e quindi destinati ai precari, col diritto allo studio che sarà ancora una volta violato. Negli ultimi dieci anni abbiamo vissuto ben nove procedure concorsuali che hanno lasciato scoperte almeno la metà delle cattedre libere, facendo addirittura raddoppiare il numero delle supplenze complessive che per la prima volta è arrivato a sfiorare, come all’inizio di quest’anno, i 250mila contratti annuali. Per evitare il continuo abuso dei contratti a termine, che ha anche dei rilievi sull’omissione contributiva, come Anief nei prossimi pareri del Cspi esprimeremo le posizioni che in questi anni abbiamo portato in parlamento grazie alle nostre azioni legislative”.