Doppio canale di reclutamento e concorsi PNRR, la Gilda degli Insegnanti ha sempre sostenuto la selezione meritocratica dei docenti attraverso concorsi pubblici, riconoscendo l’importanza di una scuola di qualità. Tuttavia, nell’attuale emergenza legata al precariato e in considerazione della necessità di garantire la continuità didattica, il concorso PNRR 2 non sembra essere la soluzione migliore. Ecco quattro motivi per cui la Gilda degli Insegnanti considera inadeguato il concorso PNRR 2: a tal fine, propone di trattare nuovamente con la Commissione Europea per introdurre l’assunzione a doppio canale.
Gilda: ‘4 buoni motivi per dire no al concorso PNRR’
Un primo motivo è che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede di stabilizzare almeno 70.000 docenti entro il 2024 per migliorare la qualità della scuola italiana e ridurre il precariato. Tuttavia, il concorso PNRR 2, con i suoi tempi lunghi e le incertezze burocratiche, rende impossibile raggiungere questo obiettivo.
Il concorso PNRR 2, sottolinea Gilda degli Insegnanti in una nota informativa pubblicato sul suo sito ufficiale, richiede tempi prolungati per l’organizzazione, lo svolgimento delle prove e l’immissione in ruolo dei vincitori. In un contesto di emergenza come quello attuale, ed ecco il secondo motivo, questi tempi sono incompatibili con la necessità di stabilizzare rapidamente i docenti e garantire la copertura delle cattedre. Inoltre, i partecipanti al concorso PNRR 2 sarebbero gli stessi che hanno partecipato al concorso PNRR 1, quindi già selezionati e validi.
Risolvere con urgenza il problema del precariato: la soluzione è il doppio canale di reclutamento
Il precariato nella scuola italiana, terzo motivo, è un problema strutturale che non può più essere ignorato. Molti docenti precari, pur con anni di esperienza, continuano a lavorare senza la certezza di un contratto stabile, danneggiando la loro vita professionale e personale e compromettendo la continuità didattica per gli studenti. D’altro canto, motivo numero quattro, è innegabile che bandire un nuovo concorso nazionale richiede significative risorse economiche e amministrative. In un momento in cui queste risorse dovrebbero essere concentrate sul miglioramento delle infrastrutture scolastiche e sui bisogni degli studenti, un concorso lungo e complesso non sembra la scelta migliore. La soluzione proposta dalla Gilda degli Insegnanti è quella di un sistema di assunzione a doppio canale che recluti in via prioritaria gli idonei dei precedenti concorsi (Straordinario 2018, Ordinario 2020, Straordinario 2022 e PNRR).