Scuola, lo psichiatra, saggista e sociologo Paolo Crepet, in una recente intervista, ha tracciato un quadro di quanto sta accadendo nelle scuole, per quanto riguarda il rapporto tra docenti, genitori e figli.

Crepet: ‘I genitori sono protettivi sui figli per la scuola ma dalle 9 di sera smettono di esserlo’

‘Sono protettivi per la scuola – afferma Paolo Crepet – Vai a discutere se tuo figlio ha preso un brutto voto, se ha preso cinque? Ma cosa ti interessa se tuo figlio ha preso cinque? Saranno cavoli suoi. Lascialo di fronte alle sue responsabilità – ha tuonato il saggista – I genitori italiani non sono protettivi quando dovrebbero esserlo, vale a dire a partire dalle 9 di sera. Sono protettivi in modo sbagliato, ecco che non ci sono più i voti a scuola. Guardi, è stato fatto tutto il contrario di ciò che sarebbe intelligente fare. Forse non siamo un popolo così intelligente’.

Secondo Crepet, bisogna prendere atto, purtroppo, del disfacimento del nostro mondo, del disfacimento della famiglia. I genitori sono, spesso, troppo assenti per i figli e soprattutto non li conoscono, ignorando quelle che sono le loro paure, le loro preoccupazioni e le loro fragilità. ‘Un padre non sa dove è suo figlio di 14 anni. Non sa cosa fa, non sa quanti shot stia bevendo, non sa se consuma cocaina, non sa se fa sesso con una tredicenne’.

Crepet: ‘Scuola? Non funziona nulla’

Paolo Crepet, per quanto riguarda la scuola, afferma che non funziona nulla. Bisognerebbe cominciare da cinque anni ad andare a scuola, oltre a rimettere i voti. Serve la scuola a tempo pieno e soprattutto retribuire meglio gli insegnanti: ‘Non funziona nulla – ha sentenziato Crepet – Prima di tutto bisogna cominciare a 5 anni e non a 6, finire a 18 e non a 19. Bisogna rimettere i voti come si è sempre fatto. Bisogna avere la scuola a tempo pieno e dare più soldi agli insegnanti’.