Stabilizzazione docenti, in merito ai possibili cambiamenti riguardanti il sistema di reclutamento, abbiamo interpellato il neo coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Vito Carlo Castellana.
Precari scuola, Castellana (Gilda): ‘La stabilizzazione degli insegnanti significa anche valorizzare il loro lavoro’
La Commissione europea ha deferito l’Italia per abuso di contratti a termine: quale soluzione sarebbe opportuno adottare per velocizzare la stabilizzazione dei docenti precari?
‘La notizia dell’avvio di procedura di infrazione nei confronti dell’Italia era ormai nell’aria – ha precisato Vito Carlo Castellana – Ricordo che c’è stata una stessa situazione qualche decina di anni fa, perché comunque il problema del precariato è un problema incancrenito nella nostra nazione. Chi vi parla è stato precario all’inizio anni 2000, per tanto tempo e già all’epoca procedevamo addirittura con i ricorsi per essere stabilizzati e probabilmente non si è mai voluto porre rimedio a questo problema. La stabilizzazione degli insegnanti significa anche valorizzare gli insegnanti, perché un insegnante stabile è un insegnante comunque motivato e che alza gli standard qualitativi, quindi grande attenzione bisogna porre a questo problema’.
Castellana: ‘La situazione di emergenza può essere affrontata con il doppio canale’
‘Personalmente ritengo, parlo a nome della federazione, che la situazione di emergenza vada affrontata anche con un sistema di doppio canale. Quindi che cosa voglio dire? Che magari si potrebbero utilizzare tutte le graduatorie esistenti degli idonei dei vari concorsi, quello che è in atto del PNRR, e poi dei precedenti concorsi, e quindi richiamare tutti gli idonei. E in più eventualmente utilizzare lo strumento della concessione del ruolo, così come viene fatto per gli specializzati del sostegno, anche alle prime fasce, chiamando quelli che sono già abilitati’.
‘Inaccettabile dover pagare per lavorare, è una cosa indegna di uno Stato civile’
‘Questa potrebbe essere una procedura iniziale, aggiungo, una procedura iniziale che deve essere semplificata e, cosa che ritengo molto grave perché è questo che avviene in Italia, dev’essere gratuita.
Oggi, per diventare di ruolo, gli insegnanti con il concorso PNRR devono pagare le loro spese di abilitazione. Questo è indegno di uno Stato civile. Si paga per lavorare. Non è accettabile, soprattutto perché poi potrei essere anche il miglior insegnante del mondo, ma se non ho gli strumenti economici per affrontare la situazione non posso assolutamente lavorare. E questo problema va affrontato’.