Dal Ministero non trapelano informazioni sulla riapertura della piattaforma dedicata alla Carta del Docente. Si è assistito nelle scorse settimane a ipotesi di date poi evase. La cosa certa è il ritardo rispetto agli anni precedenti, in cui nell’ultima settimana di settembre il portafoglio virtuale di 500 euro era già visibile e usufruibile dai docenti di ruolo. L’anno scorso la data di riapertura era stata il 27 settembre. Per i precari al 31 agosto si era invece dovuto attendere dicembre. Quest’anno invece per questi ultimi non si sa nemmeno se ci sarà nuovamente l’estensione del bonus docenti. E quindi cosa si sta aspettando? Proviamo a fare il punto della situazione.
Carta del docente: ancora silenzio
Cresce il disappunto degli insegnanti che, dalla sua introduzione nel 2015, hanno sempre trovato nella carta del docente un valido aiuto soprattutto per l’aggiornamento professionale e l’acquisto di libri per la formazione o per la didattica. Questo silenzio preoccupa su più fronti, chiedendosi quali siano le intenzioni del Ministero, alla luce anche delle voci sempre più insistenti che parlano di una riduzione dell’importo a 425 euro. La piattaforma sarà sicuramente riaperta come anche preannuncia l’avviso che compare sul sito quando si cerca di entrare con le credenziali laddove si legge: “l’iniziativa relativa all’a.s. 2023/2024 è terminata, prossimamente avrà inizio quella relativa all’a.s. 2024/2025”. Ma quando? Anche i sindacati non sanno dire nulla in merito.
Giunti ormai al 2 ottobre viene da pensare che, in vista dell’incontro tra organizzazioni sindacali e MIM fissato per l’8 ottobre, prima di allora la carta del docente resterà in ‘standby’, costituendo oggetto di confronto proprio in quella occasione, in cui si discuterà dell’importo, della data di riattivazione e dei soggetti beneficiari, cercando di capire quindi quali speranze avranno quest’anno i docenti precari nel poterne usufruire. Intanto continua la ‘pioggia’ di ricorsi vinti a danno del Ministero, costretto non solo a corrispondere la carta del docente delle annualità passate ma a pagare ai ricorrenti anche ingenti interessi.