Il Tribunale di Cosenza, sezione Controversie di lavoro, ha esaminato il caso di una collaboratrice scolastica recentemente assunta a tempo indeterminato che richiedeva il pieno riconoscimento dei suoi anni di servizio svolti prima dell’assunzione definitiva nella ricostruzione di carriera. La decisione del tribunale, promossa dai legali di Anief, ha confermato che tutti gli anni di supplenza, inclusi quelli antecedenti l’assunzione a ruolo, contribuiscono ugualmente alla progressione di carriera. Il giudice ha sottolineato il principio stabilito dalla Corte di Giustizia europea, secondo cui la disparità di trattamento tra personale a tempo determinato e indeterminato non trova giustificazioni oggettive e va contro l’accordo europeo che vieta discriminazioni non motivate.

Ricostruzione di carriera per intero spetta anche agli ATA

Ricostruzione carriera: la Corte Europea ha chiarito che non esistono ragioni valide per un trattamento differenziato tra personale di ruolo e non, sottolineando che tali ragioni non possono derivare dalla natura temporanea del rapporto di lavoro, dalla novità di ciascun contratto temporaneo rispetto al precedente, né dalle modalità di reclutamento del personale. Questo implica l’incompatibilità delle normative nazionali e delle clausole dei contratti collettivi scolastici, che hanno storicamente riconosciuto solo parzialmente il servizio pre-ruolo del personale ATA stabilizzato, con il diritto comunitario.

Marcello Pacifico, presidente di Anief, ha commentato la sentenza come un’estensione al personale ATA della possibilità di vedersi riconosciuto integralmente il servizio prestato come precari, anche per periodi oltre i quattro anni e inferiori a 180 giorni. Ha ricordato sentenze precedenti della Corte di Giustizia europea e della Cassazione che hanno consolidato questo principio, insieme all’adeguamento legislativo nazionale più recente che rispecchia le normative europee per i neo-assunti. Pacifico ha enfatizzato l’importanza per gli ex precari di rivendicare i propri diritti attraverso l’assistenza legale di Anief, evidenziando i potenziali benefici economici significativi, sia in termini di risarcimenti sia per l’adeguamento salariale derivante dal miglior posizionamento stipendiale.

La sentenza

Nel dispositivo della sentenza, il giudice ha riconosciuto il diritto della ricorrente al completo riconoscimento del servizio pre-ruolo ai fini della ricostruzione di carriera, ordinando all’Amministrazione di aggiustare la posizione stipendiale della collaboratrice scolastica come richiesto e di liquidare le differenze retributive a partire dal 15 novembre 2017. Ha inoltre condannato il MIUR a coprire le spese legali, quantificate in 700 euro oltre IVA, CPA e un rimborso forfettario. Data della sentenza: 19 marzo 2024.