La Corte di Cassazione ha confermato nei giorni scorsi, con una sentenza ottenuta dai legali di Anief, che la ricostruzione di carriera di 400mila docenti e personale ATA è illegittima. La sentenza prende in considerazione anche una recente decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (30 novembre 2023, causa C-270/22). Lo comunica il sindacato.
Docenti e ATA, ricostruzione carriera illegittima
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea (30 novembre 2023, causa C-270/22), ha stabilito che: “La clausola 4 deve essere interpretata nel senso che: essa osta a una normativa nazionale che, ai fini del riconoscimento dell’anzianità di un lavoratore al momento della sua nomina come dipendente pubblico di ruolo, escluda i periodi di servizio prestati nell’ambito di contratti di lavoro a tempo determinato che non raggiungano i 180 giorni in un anno scolastico o non siano svolti con continuità dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale, indipendentemente dal numero effettivo di ore lavorate, e limiti ai due terzi il computo dei periodi che raggiungano tali soglie e che eccedano i quattro anni, con riserva di recupero del rimanente terzo dopo un certo numero di anni di servizio“.
Le implicazioni
Questa decisione ha implicazioni importanti per il personale scolastico in Italia. Secondo la Corte di Giustizia UE, le normative nazionali che limitano il riconoscimento dell’anzianità per i periodi di servizio a tempo determinato, imponendo soglie di 180 giorni o continuità dal 1° febbraio, sono in contrasto con il diritto dell’Unione Europea.
Inoltre, la pratica di computare solo due terzi dei periodi di servizio che superano i quattro anni, con un recupero parziale dopo ulteriori anni di servizio, è stata giudicata iniqua. Questa sentenza rappresenta una vittoria per Anief e un importante passo avanti per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori della scuola, garantendo che l’anzianità di servizio sia riconosciuta in modo equo e conforme alle normative europee.