Ricostruzione della carriera personale scolastico, il decreto salva infrazioni ha apportato delle sostanziali modifiche ai criteri riguardanti la ricostruzione della carriera. Si tratta di novità che hanno suscitato diverse polemiche tra i sindacati, soprattutto a motivo del fatto che molti lavoratori saranno penalizzati dalla nuova normativa.
Ricostruzione della carriera, cosa cambia da quest’anno: chi sarà svantaggiato dalla nuova normativa
Secondo la precedente normativa, ai fini giuridici ed economici, venivano considerati utili, per intero, i primi 4 anni svolti come servizio pre ruolo (prestato presso scuole statali e paritarie) e i due terzi del servizio eccedente (il rimanente terzo era valido solamente ai fini economici). Con la nuova normativa introdotta dal decreto salva infrazioni, il servizio pre ruolo verrà riconosciuto per intero ma la valutazione riguarderà solamente il servizio effettivamente prestato. Pertanto, non sarà più valido il criterio dell’anno di servizio (minimo 180 giorni e servizio ininterrotto dal 1° febbraio sino al termine delle attività didattiche). In buona sostanza si dovranno conteggiare i giorni effettivi di lavoro.
Chi ci guadagna e chi ci perde
Il nuovo criterio offre dei vantaggi per coloro che hanno sempre potuto beneficiare di contratti di supplenza sino al 31 agosto mentre è evidente che questa nuova normativa andrà a penalizzare (e non di poco) i supplenti ‘brevi’ e chi ha avuto supplenze sino al 30 giugno o fino al termine delle attività didattiche. Questi ultimi, infatti, si vedranno riconosciuti solamente i giorni di servizio effettivamente svolti: tutto ciò comporta un raggiungimento tardivo dello scatto stipendiale con una conseguente perdita economica.