Riforma classi di concorso, il decreto ministeriale contenente la riforma delle classi di concorso si fa ancora attendere, nonostante le tempistiche indicavano nel 31 dicembre il termine per la sua pubblicazione. La riforma prevede, tra le cospicue novità, anche gli accorpamenti di alcune classi di concorso della scuola secondaria di primo e secondo grado.

La riforma delle classi di concorso andrà a regolamentare il secondo concorso PNRR

Chiara Cozzetto (Anief) ha fatto il punto della situazione in merito alla riforma delle classi di concorso durante un question time organizzato da Orizzonte Scuola: ‘Abbiamo ricevuto l’informativa dal Ministero dell’Istruzione prima della pausa natalizia – ha sottolineato l’esponente sindacale – è una riforma voluta dal PNRR e che, con tutta probabilità, andrà a regolare il concorso futuro, non questo già bandito, ma quello previsto per settembre-ottobre, ovvero il secondo concorso legato al PNRR. La riforma prevede delle novità, anche sostanziali, soprattutto per quelle classi di concorso che appartengono ad uno stesso ambito e a gradi di istruzione diversa. Mi riferisco, ad esempio, di un accorpamento della A12 con l’A22 (unione delle Discipline letterarie con Italiano, Storia e Geografia), agli accorpamenti delle classi di concorso di lingua straniera per medie e superiori (A24 e A25, integrazione delle Lingue e culture straniere con l’Inglese o seconda lingua comunitaria), quindi verrà fuori un’unica classe di concorso utile per insegnare sia nelle scuole medie che in quelle superiori. Ci attendiamo le novità a breve, perché possano regolamentare il concorso previsto a settembre 2024′.

Per quanto riguarda gli accorpamenti, prevista un’aggregazione di Musica nei diversi gradi di istruzione secondaria (A29 e A30) oltre ad una combinazione delle classi di concorso relative alle Scienze motorie e sportive (A48 e A49). Per quanto concerne la conversazione in lingua straniera, la riforma riconoscerà la validità di diplomi conseguiti sia nelle scuole straniere che in Italia, rispettando gli ordinamenti dei Paesi di riferimento. Inoltre, ogni titolo rilasciato dalle Università sarà considerato valido ai fini del reclutamento.

Un’altra delle novità previste nella riforma delle classi di concorso riguarda la gestione dei soprannumerari. La contrattazione collettiva dovrà determinare le modalità di gestione di questa situazione, garantendo che, in caso di utilizzo in un grado inferiore, si dovrà mantenere il diritto alla retribuzione spettante in quello di precedente titolarità.