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L’INPS ha pubblicato il messaggio N. 4364 avente come oggetto: ‘Profilazione dei medici certificatori. Istruzioni operative’. A partire dal 1° gennaio 2025, avrà inizio la sperimentazione della riforma sulla disabilità, prevista dal decreto legislativo N. 62 del 3 maggio 2024, nei territori specificati dal decreto-legge n. 71 del 31 maggio 2024. Le province interessate saranno inizialmente 9: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. 

Dal 1° gennaio 2025 parte la fase sperimentale della riforma sulla disabilità: ecco cosa cambia

In attesa della pubblicazione del regolamento e della circolare dell’INPS, sono state definite le modalità per la profilazione dei medici, necessarie per inviare il certificato medico introduttivo tramite l’apposito applicativo disponibile sul sito www.inps.it.

Il certificato medico introduttivo

Il decreto legislativo stabilisce che il certificato medico introduttivo per l’avvio della valutazione di base debba essere trasmesso telematicamente all’INPS da medici delle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate. È necessario che i medici siano adeguatamente formati, come previsto dal programma “Educazione continua in medicina”, per essere abilitati a rilasciare il certificato. L’INPS acquisirà la documentazione relativa alla formazione dei medici secondo le modalità del Ministero della Salute. Inoltre, il certificato dovrà essere inserito nel fascicolo sanitario elettronico, e per essere valido dovrà essere firmato digitalmente dal medico.

Le indicazioni del Ministero della Salute

Secondo le indicazioni del Ministero della Salute, il requisito formativo per i medici coinvolti è soddisfatto con il completamento del dossier formativo della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, relativo al triennio 2023-2025. Pertanto, dal 1° gennaio 2025, i medici già profilati come certificatori possono acquisire i nuovi certificati usando il profilo attuale, ma dovranno dichiarare di aver completato la formazione richiesta. I medici operanti nelle strutture sanitarie pubbliche non devono fornire autodichiarazioni relative alla formazione, ma devono comunque firmare digitalmente il certificato medico introduttivo.