Nelle ultime settimane si è tornati a parlare della Riforma del numero chiuso a Medicina. Nonostante la soddisfazione della ministra Anna Maria Bernini, molti esponenti della comunità accademica si sono schierati contro l’introduzione del semestre-filtro con successiva selezione. Anche l’ANDU (Associazione Nazionale Docenti Universitari) ha manifestato la propria contrarietà a riguardo.
L’ANDU sulla riforma del numero chiuso a Medicina
Nella seduta del 16 ottobre 2024 la Commissione Cultura del Senato, nell’ambito della Riforma del numero chiuso a Medicina, ha approvato il modello simil-francese. Vale a dire il libero accesso a tutti i candidati ad un semestre-filtro e successivo sbarramento per proseguire il percorso di studi a Medicina. Secondo quanto dichiarato dall’ANDU, “si tratta di una scelta devastante che programma il massacro di migliaia di giovani dopo sei mesi di pesante impegno di studio delle materie da superare e dopo, per coloro che se lo potranno permette, costosi sostegni privati per lo studio di queste materie e per affrontare il non escluso test finale”.
L’Associazione ha inoltre sottolineato che la Commissione avrebbe approvato il semestre alla francese senza il consenso della CRUI e delle Organizzazioni professionali, favorevoli al mantenimento del numero chiuso con sbarramento iniziale. Inoltre, non si sarebbe tenuto conto delle critiche già mosse in passato in Francia.
L’alternativa al semestre-filtro
L’ANDU vorrebbe quindi che il DDL venisse ritirato, in quanto “il numero chiuso simil-francese sarebbe un annunciato disastro”. Tale sistema costringerebbe infatti gli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie ad impegnarsi in corsi di orientamento, che finirebbero con il distrarli dallo studio, facendoli inoltre spendere grosse somme di denaro per corsi privati di ‘sostegno’.
In secondo luogo, andrebbe a favorire la competizione selvaggia fra gli studenti durante il semestre aperto a tutti e potrebbero anche verificarsi episodi di localismo e favoritismo, con il conseguente aumento del numero di ricorsi. Infine, si alimenterà la corsa alle università private, nazionali e straniere, e gli atenei farebbero fatica a gestire dal punto di vista logistico e del personale l’elevato numero di studenti .
Quale sarebbe dunque l’alternativa al semestre-filtro? Già da anni l’ANDU propone di superare gradualmente il numero chiuso attraverso l’approvazione di un piano straordinario per l’aumento progressivo degli ingressi al primo anno di Medicina, adeguando le strutture e il personale e sostituendo nel frattempo ogni tipo di selezione.