Continuano i lavori del Governo sul fronte della Riforma pensioni 2025 e sulle diverse ipotesi che potrebbero essere attuate a partire dall’anno prossimo. L’idea sembrerebbe quella di puntare tutto sul ricalcolo contributivo, portando quindi ad uno step successivo quanto introdotto dalla Legge di Bilancio 2024.

Riforma pensioni 2025: quali sono le ipotesi in gioco?

Si torna di nuovo a parlare di Riforma delle pensioni e ancora una volta sembra proprio che il Governo sia intenzionato a puntare tutto sul ricalcolo contributivo già a partire dal prossimo anno dal momento che, secondo le previsioni della Ragioneria Generale dello Stato, nel 2040 la quota pensionistica potrebbe arrivare a pesare sul PIL per il 17%. Come già detto, l’Esecutivo vorrebbe introdurre una norma sostenibile ed equilibrata, evitando le disparità soprattutto per le uscite anticipate. In particolare, ad oggi è possibile ipotizzare questi scenari:

  • prorogare ulteriormente Quota 103 nella versione attuale;
  • passare a Quota 104 sempre con il ricalcolo contributivo dell’assegno.

Ci sarebbe, poi, da capire che fine farebbero le vie d’uscita anticipata come ad esempio Opzione donna, l’Ape sociale e le altre agevolazioni attive per alcune categorie di lavoratori quali gravosi e usuranti.

Quota 41

Alla luce di quanto detto finora, bisognerebbe inoltre chiedersi che ruolo avrebbe in tutto ciò Quota 41, il cavallo di battaglia portato in campagna elettorale dal Governo Meloni, successivamente riadattato in chiave ben più stringente. Quello che per il momento appare certo è che entro la fine della legislatura dovrebbe arrivare una Riforma pensioni che metterà mano anche al sistema delle progressioni anagrafiche, in modo tale da rivederne il meccanismo rispetto all’aumentare delle aspettative di vita e che eliminerà via via tutte le misure per l’uscita agevolata.