Pensioni
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Dopo la sua elezione come nuova segretaria generale di Spi-Cigl (il Sindacato Pensionati Italiani aderente alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro), Tania Sacchetti in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica ha chiesto al Governo di riaprire il cantiere per la Riforma delle pensioni e di abbandonare una volta per tutte il sistema delle Quote.

Riforma pensioni 2025: addio alla stagione delle Quote?

Tania Sacchetti, segretaria generale Spi-Cgil che andrà a sostituire Ivan Pedretti, ha chiesto al Governo di “aprire sul serio il cantiere previdenza e rivedere le logiche del meccanismo contributivo per una maggiore equità”. Secondo la sindacalista, infatti, “non è più accettabile fare cassa sulle pensioni“. In quest’ottica andrebbe eliminato il sistema delle Quote impiegato negli ultimi anni, in modo da favorire meccanismi di uscita flessibili ed equi per tutti. “Servirebbe far ripartire il confronto e mettere al centro il tema della flessibilità e dell’equità per tutti: giovani, pensionandi, pensionati”. Ha dichiarato la Sacchetti. “Non vedo nulla di questo all’orizzonte. Solo tavoli finti”. Ha aggiunto subito dopo.

Focus su donne e giovani

Secondo la nuova segretaria generale Spi-Cgil, bisognerebbe innanzitutto risolvere il problema delle donne e dei giovani. “Occorre smettere di dare risposte solo emergenziali e limitate ad alcune categorie di persone, magari scelte in chiave elettorale”. Ha sottolineato la Sacchetti. “La stagione delle deroghe e delle Quote è finita. Il Paese ha bisogno, sulle pensioni come sul fisco, di certezze strutturali. A partire dai giovani e dalle donne”.

Per quanto riguarda Opzione donna, la sindacalista ha evidenziato come di fatto la misura sia stata praticamente cancellata. “Le pensionate attuali sono figlie di una disparità enorme già nel mercato del lavoro e poi a casa con la cura di figli e genitori. Lavoratrici povere, pensionate povere con un assegno del 36% più basso di quello degli uomini”. A proposito dei giovani ha invece avanzato l’ipotesi di un sistema di “compensazione per i buchi di carriera”.