A causa della fitta agenda del Governo in cui compaiono ai primi posti il Pnrr e le riforme costituzionali, il confronto sulla Riforma delle pensioni sembrerebbe essere stato messo momentaneamente in stand by. In realtà, l’Esecutivo starebbe continuando a lavorare sulle possibili soluzioni per superare Quota 103, in scadenza il 31 dicembre 2024.

Riforma pensioni in stand by: come il Governo vuole superare Quota 103

Sul fronte pensionistico il Governo sta cercando di sciogliere il nodo della flessibilità in uscita per rendere meno rigido il sistema previdenziale obbligatorio. Sebbene il confronto con le parti sociali sembrerebbe di fatto essersi interrotto, l’Esecutivo dovrà decidere entro la fine dell’anno quali interventi mettere in campo per il 2025. Ad ogni modo, l’obiettivo è quello di garantire un principio di equità attuariale tra contribuzione versata e importo della prestazione. Ciò è ovviamente fondamentale per tutelare la sostenibilità del sistema pensionistico. Come ha spiegato anche la presidente del Consiglio nazionale degli attuari, Tiziana Tafaro.

In quest’ottica si potrebbero introdurre dei coefficienti di trasformazione per coorti, sulla base del sistema svedese. Tale meccanismo andrebbe a bloccare i coefficienti di trasformazione del capitale in rendita per le coorti di lavoratori al raggiungimento del primo diritto alla pensione. Così facendo, si eviterebbe di punire chi ritarda il pensionamento, incentivando la scelta di proseguire volontariamente l’attività lavorativa.

Previdenza complementare

In parallelo il Governo rilancia anche la previdenza complementare con l’obiettivo di aumentarne l’importo pensionistico e gli investimenti diretti dei fondi pensione nelle imprese e nelle infrastrutture italiane con una misura di politica economica che introduca uno strumento a protezione dei capitali investiti. Una proposta che parte dalla constatazione che la previdenza complementare investe poco nel Paese e la gran parte del risparmio previdenziale viene investito all’estero. Per favorire queste soluzioni bisognerebbe innanzitutto promuovere una efficace compagna informativa ed iniziative per incentivare le adesioni soprattutto tra i giovani, la riduzione della tassazione dei rendimenti ed una serie di incentivi fiscali.