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Pensionati

Anche nel 2025 la Riforma pensioni potrebbe andare incontro ad un rinvio. A causa della ridotta disponibilità economica, è possibile che il prossimo anno il Governo decida di prorogare Quota 103 contributiva o tuttalpiù introdurre Quota 104. Che cosa potrebbe cambiare.

Spesa pensionistica in aumento

Secondo i dati riportati dall’Inps, la spesa pensionistica nel corso del 2023 è andata incontro ad un discreto aumento. Di contro, però, sono anche cresciute le entrate contributive. L’anno passato sono stati di fatto erogati trattamenti per un totale di 269,6 miliardi di euro con un aumento del 6,34%. Mentre sono arrivati versamenti contributivi per 214,6 miliardi di euro con un aumento del 4,44% rispetto al 2022. È chiaro, quindi, che nella definizione di un’ipotetica Riforma pensioni il Governo dovrà necessariamente tenere conto di questi dati.

Riforma pensioni: torna l’ipotesi di Quota 104

Qualora non dovessero esserci risorse a sufficienza per attuare una Riforma strutturale delle pensioni, il Governo potrebbe decidere per il 2025 di prorogare per un altro anno Quota 103 contributiva. La misura che consente l’uscita a 62 anni di età e 41 di contributi versati, in cambio del calcolo dell’assegno interamente con il sistema contributivo e con un valore lordo mensile massimo non superiore a quattro volte il trattamento minimo. In alternativa è possibile che venga introdotta Quota 104 che consentirebbe l’accesso alla pensione anticipata a 63 anni di età e 41 di contributi. Una soluzione che, però, è già stata ostacolata dalla Lega lo scorso anno. Il partito di Matteo Salvini, di fatto, continua a chiedere che venga introdotta Quota 41 secca senza limiti anagrafici. Un’ipotesi che però rischia di costare troppi soldi alle casse dello Stato.

Si ricorda inoltre che alla fine del 2024 non scadrà solamente Quota 103, ma anche Opzione donna e l’Ape sociale, per cui tuttavia potrebbe essere previsto un ulteriore rinnovo. Restano invece invariati i requisiti per i canali ordinari. Vale a dire la pensione di vecchiaia a 67 anni e la pensione anticipata ordinaria con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne).