A novembre è stata firmata all’Aran l’ipotesi di accordo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, relativo al personale del comparto delle Funzioni centrali per il triennio 2022-2024. Come aveva dichiarato Antonio Naddeo, presidente Aran, al termine dell’incontro con i sindacati che ha portato alla sottoscrizione del nuovo contratto per il pubblico impiego, sono previste novità per i circa 195mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici economici, comprensive anche di incrementi economici. Il 23 dicembre 2024 il Consiglio dei Ministri ha autorizzato la sottoscrizione definitiva del CCNL Funzioni centrali. Potrebbe influenzare anche il rinnovo dell’atteso CCNL Scuola 2022-24? Di sicuro ad oggi le trattative sono in alto mare e ci si chiede come le misure del nuovo contratto per le Funzioni Centrali possano rispondere alle esigenze anche del comparto scolastico, soprattutto con riguardo al lavoro agile. Approvata ormai la Legge di Bilancio 2025 si fa sempre più sentire la necessità della ripresa della discussione sul nuovo CCNL Scuola.

CCNL Scuola 2022-24: le rivendicazioni dei vari sindacati

Un appello incisivo giunge soprattutto dalla Cisl Scuola. Ivana Barbacci, segretaria nazionale della sigla sindacale, ha infatti rimarcato come i CCNL di altri comparti siano già stati firmati e che i lavoratori stiano già beneficiando delle novità introdotte. Anche quindi sul fronte scolastico non ci devono più essere ritardi, in nome di un obiettivo comune: concludere l’accordo e consentire a tutto il personale scolastico (docenti e ATA) di vedere presto i benefici nelle buste paga.

Uil Scuola Rua, dal canto suo, nelle scorse ore ha espresso la speranza che il nuovo CCNL 2022-24 sia in grado di dare “risposte organiche e adeguate a tutto il personale sia dal punto di vista economico che normativo anche in ottica di miglioramento di diversi istituti giuridici del precedente contratto non sottoscritto dalla Uil Scuola Rua. Serve uno stanziamento sostanziale per recuperare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione a partire dalla detassazione degli aumenti contrattuali e nello stesso tempo bisogna uniformare gli stipendi tra i vari ordini di scuola, a maggior ragione, con lo stesso titolo di studio. Stanziare risorse aggiuntive, rimarcare la specificità della comunità educante, rafforzare gli organi collegiali e le relazioni sindacali nonché tutelare la libertà di insegnamento, ponendo attenzione al dettato costituzionale, devono rappresentare i punti caratterizzanti del prossimo rinnovo contrattuale”.

Aprire subito il tavolo contrattuale 2022-24, poi la formazione: “sia reale”. E ancora, dare dignità al lavoro docente è uno dei ‘focus’ non trascurabili: “è una nostra priorità, la funzione docente deve essere riqualificata“. Queste le priorità per la scuola secondo Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals, espresse in occasione del convegno ‘Un’agenda per la scuola per il futuro del Paese’ tenutosi a Roma a metà dicembre.

E infine Flc CGIL Scuola si è focalizzata sulla necessità di maggiori risorse a favore dell’Istruzione Pubblica, opponendosi ai tagli degli organici e alla riforma dell’autonomia differenziata. Anief invece chiede soprattutto la revisione della tabella stipendi con scatti ogni 4 anni, oltre ad una indennità di trasferta per i lavoratori fuori sede.