Il prossimo 4 luglio il Ministero dell’Istruzione e del Merito incontrerà i sindacati per illustrare l’atto di indirizzo relativo al rinnovo del contratto scuola 2022/24: l’obiettivo del Ministro Valditara è quello di poter raggiungere la firma entro il prossimo dicembre. Già in primavera, il Ministro aveva dichiarato che era “pronto l’atto di indirizzo per il nuovo contratto” aggiungendo che l’amministrazione “intende eliminare il docente incentivato, e che si vuole “valorizzare invece” le figure del “docente tutor e orientatore”. Per l’Anief occorre pensare subito ad adeguare gli stipendi ai tassi inflazionistici. Di seguito il punto della questione in un comunicato del sindacato.
È necessario che il rinnovo contratto scuola tuteli le retribuzione dei docenti
“Ancora prima del confronto sull’atto di indirizzo dell’ultimo triennio in merito al rinnovo del contratto scuola 2022/24 – ha affermato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sarebbe bene che chi ha le responsabilità di gestire il personale della scuola tuteli mensilmente le retribuzioni dei docenti e degli Ata rispettando la legge in vigore: ciò significa introdurre l’indennità di vacanza contrattuale piena che riesca a tenere testa all’inflazione che negli ultimi anni è aumentata del 16%. Quindi, rispetto alla proposta dei 160 euro di aumento, più volte annunciata dal Ministro, mancano ancora migliaia di euro di arretrati e aumenti mensili quadruplicati, che corrispondono ad altri 240 euro ogni trenta giorni”.
Occorrono miglioramenti dal punto di vista organizzativo e normativo
“Certamente – ha continuato Pacifico – il rinnovo contrattuale 2022-24 dovrà migliorare quello passato anche dal punto di vista organizzativo e normativo: ci siamo posti diversi obiettivi da raggiungere, sia per valorizzare il personale, introducendo ulteriori figure professionali e forme di carriera, sia migliorando le norme a tutela dei diritti dei lavoratori docenti e Ata, sia incentivando di più i lavoratori, con indennità finalmente adeguate, ricordando sempre che occorre pareggiare almeno l’inflazione e ripartire poi con un aumento che si possa denominare tale: diritti da salvaguardare, professionalità da tutelare e stipendi da incrementare rimangono delle priorità assolutamente da centrare”, ha concluso il presidente nazionale Anief.
Conti alla mano, i 5 miliardi e mezzo stanziati per il rinnovo del contratto 2022-2024 serviranno a malapena per recuperare l’indennità di vacanza contrattuale dell’ultimo biennio rimasto scoperto. Occorrono, pertanto, almeno altri 10 miliardi per pareggiare gli stipendi all’inflazione.