La ‘macchina’ delle immissioni in ruolo si è ufficialmente messa in moto. In quasi tutte le regioni è stata avviata la fase 1 dedicata alla scelta della provincia. Vengono messi a disposizione degli aspiranti solitamente dai 2 ai 3 giorni per inoltrare la relativa istanza. Gli interessati sia in questa fase sia nella fase successiva (dedicata alla scelta della sede) hanno anche la possibilità di esprimere la rinuncia. Ma quali ripercussioni ci possono essere sul fronte delle supplenze? Facciamo chiarezza.
Rinuncia da GM e da Gps sostegno: quali differenze?
Le motivazioni che possono portare ad esprimere rinuncia nei confronti del tanto agognato ruolo possono essere le più svariate. Principalmente la ragione dominante è la paura di ritrovarsi a lavorare troppo lontano da casa, a maggior ragione a fronte del vincolo che costringe per 3 anni a non poter presentare domanda di mobilità . A fronte della rinuncia subentra però l’ulteriore timore di non poter conseguire supplenze. Ma è davvero così?
Occorre fare una distinzione tra rinuncia al ruolo nella procedura ordinaria e rinuncia nella procedura straordinaria. Nel primo caso l’aspirante rinuncia dalla graduatoria di merito d’inserimento con l’unica conseguenza della cancellazione definitiva dalla predetta graduatoria. Per poter entrare sulla classe di concorso su cui si è espressa al rinuncia occorrerà partecipare ad un nuovo concorso. Nulla preclude la possibilità di conseguire supplenze dalle Gae, dalle Gps e dalle graduatorie d’istituto. Altra situazione è invece quella della rinuncia alla nomina finalizzata al ruolo dalle Gps sostegno di I fascia. In questo caso non sarà possibile conseguire supplenze per tutto l’anno scolastico dalle Gps sostegno.