Per l’intera giornata di giovedì 31 ottobre si terrà uno sciopero generale dei lavoratori del settore pubblico, incluso il comparto della scuola. Il MIM ha diramato l’avviso lo scorso 24 ottobre in modo da permettere a tutto il personale interessato di dare o meno l’adesione. Tante sono le ragioni alla base della mobilitazione, con particolare riguardo al comparto scolastico. Da ultimo la bozza della legge di bilancio ha preannunciato tagli all’organico che hanno suscitato ulteriore malcontento. Cub Scuola Torino ha diramato con un comunicato le motivazioni dello sciopero.
Sciopero: le ragioni
Al centro del dibattito è il rinnovo del CCNL Scuola 2022-24. Cub Scuola fa notare come le risorse messe a disposizione siano inferiori a un terzo rispetto all’inflazione degli ultimi 3 anni. A ciò si aggiungono i tagli dell’organico a partire dall’a.s 2025/26, che nel complesso si aggireranno su circa 8 mila unità in meno tra docenti e ATA. In pratica il Governo dal prossimo anno scolastico ridurrà i posti di lavoro in un ambito, quello scolastico, già messo a dura prova negli ultimi tempi.
E ancora la questione della carta del docente. Per quest’anno l’importo è rimasto pari a 500 euro ma, dal prossimo anno, la cifra potrebbe scendere. Anche questa previsione è contenuta sempre nella bozza della Manovra Finanziaria, nella quale si parla della possibilità di una revisione annuale dell’importo di concerto tra MEF e MIM. A ciò si aggiunge l’estensione della carta solo ai supplenti con contratto fino al 31 agosto “creando un’inaccettabile divisione fra i/le colleghi e le colleghe precari/e”.