Il sindacato Anief non aveva dato la sua adesione allo sciopero generale che si è tenuto nella giornata odierna, ma ha proclamato una nuova mobilitazione per il 15 novembre, rivolta a tutto il personale scolastico assunto a tempo determinato e indeterminato. Di seguito le ragioni dello sciopero.
Sciopero 15 novembre: le ragioni
Stop all’utilizzo sistematico delle supplenze, cambiare il reclutamento per immettere in ruolo su tutti i posti disponibili, assumere in ruolo gli idonei dei concorsi, spostare nell’organico di diritto tutti i posti in organico di fatto e in deroga. Queste le motivazioni che hanno spinto il sindacato Anief a proclamare lo sciopero della scuola per l’intera giornata del 15 novembre 2024 rivolto a tutto il personale docente, Ata ed educativo, a tempo indeterminato e a tempo determinato di tutte le istituzioni scolastiche ed educative collocate in Italia.
“Vogliamo fare capire a chi governa il Paese che la scuola è una priorità e non un settore sul quale risparmiare, come si sta cercando di fare con il taglio di quasi 8 mila Ata previsto dalla legge di bilancio 2025; ci sono dei temi da affrontare, per i quali si esigono risposte vere, e per questo scioperiamo il prossimo 15 novembre”. Così si è espresso nelle scorse ore Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, il quale ha anche voluto porre l’attenzione sul deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia Europea per abuso di contratti a termine ai danni dei precari. Ed è proprio anche virtù di quest’ultimo aspetto che la sigla sindacale chiede che venga data una risposta concreta.