Sciopero
Sciopero

Si è tenuto oggi lo sciopero che ha coinvolto tutti i settori pubblici e privati, protestando contro la Manovra Finanziaria che si appresta ad essere approvata entro la fine di dicembre. In linea generale sono state toccate punte anche del 70% di adesioni in diversi comparti sul territorio, con manifestazioni anche piuttosto pesanti in alcune città come Torino, dove sono state bruciate le immagini di esponenti politici della maggioranza di Governo. Dal mondo della scuola giunge invece un segnale debole: non è stato raggiunto nemmeno il 6% delle adesioni (per esattezza è stato raggiunto il 5,65%). Lo ha fatto sapere il MIM in una nota già intorno alle 17 di oggi, quando solo il 57% delle scuole aveva trasmesso i dati dei partecipanti. Di seguito i dettagli.

Sciopero: le richieste

Con riferimento al comparto scolastico ciò che si è voluto rivendicare con lo sciopero odierno è stata in particolare la stabilizzazione dei precari (ATA e docenti), puntando l’attenzione anche sui tagli che interesseranno il personale scolastico dal 2025, creando non poche preoccupazioni tra i lavoratori. E ancora, tra le priorità, è stato posto l’accento sui salari e sulla necessità di un aumento, e sulle pensioni.

Nonostante le tematiche particolarmente sentite all’interno del settore scolastico si è assistito ad una bassa adesione, in linea con le precedenti mobilitazioni. Nello specifico allo sciopero hanno aderito: l’1,5% dei dirigenti scolastici, il 5,54% dei docenti e il 6,35% del personale ATA.

Valditara: “Avanti con le riforme”

Pubblicati i dati sulle adesioni da viale Trastevere non è stato nascosto l’entusiasmo. Il Ministro Valditara infatti, mentre ancora era in corso la mobilitazione, ha pubblicato su X il seguente post: “Si profila una adesione molto bassa allo sciopero indetto da Cgil, Uil e sindacati di base. Avanti con le riforme e con la valorizzazione professionale del personale della scuola”.

E nel corso della giornata hanno fatto eco il Sottosegretario all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti, che ha dichiarato come “l’invito alla protesta” non abbia “fatto breccia nel mondo della scuola che quotidianamente si impegna con dedizione e responsabilità per il futuro dei nostri giovani,” e la senatrice di Fratelli d’Italia, Ella Bucalo, membro della commissione Cultura e Istruzione del Senato e vice responsabile del dipartimento istruzione del partito: “L’adesione al 5,65% (…) è un netto riconoscimento del grande lavoro svolto per la realizzazione di importanti obiettivi. Evidentemente stipendi più alti per i docenti, importanti stanziamenti per la dispersione scolastica e le discipline STEM e gli investimenti per gli incentivi per il personale amministrativo e il fondo per la fornitura di libri di testo alle famiglie meno abbienti valgono più della demagogia portata in piazza da alcuni sindacati”.